La casa nelle vigne | Laura Cavalli

LA CASA NELLE VIGNE

Di ritorno dalle vacanze, nel 2011, abbiamo deciso che avremmo voluto avere in un posto tranquillo, immerso nella natura, una casetta accogliente con un giardino fiorito dove rigeneraci...e chissà anche una piccola piscina.
Mai potevamo pensare che nel giro di un mese avremmo trovato il nostro piccolo paradiso, immerso nelle colline coperte di vigneti, con l'aria fresca e tanta tranquillità.
Beh, non potevamo lasciarci sfuggire l'occasione e ci siamo immediatamente tuffati in questa avventura.
La questione principale che ci siamo posti era come costruire questa casa, che da subito desideravamo comoda, accogliente, rilassante ed efficiente...insomma un piccolo nido.
Ci doveva consentire di godere pienamente della vista del paesaggio di cui ci eravamo innamorati, in tutte le stagioni e soprattutto, dovevamo poterla realizzare in poco tempo e non meno importante, con un budget certo.
Quando ho proposto di sperimentare la tecnologia costruttiva prefabbricata, la mia idea è stata accolta entusiasticamente dal mio compagno, che pur non essendo architetto, si è immediatamente informato e documentato, chiedendomi di visitare fiere ed aziende per rendersi conto di come erano fatte queste costruzioni.

Ispirata dai luoghi e amante degli spazi razionali e lineari contemporanei, velocemente ho preparato un progetto: un “osservatorio” sul paesaggio, che su tutti i lati avesse grandi aperture che incorniciassero il panorama e ci facessero sentire all'aperto anche quando il freddo ti costringe in casa.
Abbiamo individuato le visuali migliori e immaginato un volume semplice e pulito.
All'interno un grande spazio giorno, che viene inondato di luce durante tutta la giornata, occupa circa metà della superficie disponibile: organizzato in aree di funzioni diverse, ci permette di rilassarci accoccolati vicino alla grande vetrata ed alla stufa a contemplare il paesaggio, ma anche di accogliere i numerosi amici che spesso vengono a trovarci per rilassarsi e passeggiare tra le vigne nelle belle giornate invernali.
L'altra metà della casa è occupata dai servizi e da una camera con due pareti vetrate su lati opposti, est ed ovest, per avere sempre luce e vista sulle colline.

La forma allungata della casa, nata dai nostri desideri e dai vincoli della conformazione del suolo, si pone in un rapporto particolare con esso: desideravamo che le quote e le ondulazioni naturali rimanessero, e che il nostro intervento fosse quasi fatto “in punta di piedi”, lasciandone la naturalezza e la irregolarità, dove possibile, e pertanto l'impressione che deriva, avvicinandosi all'edificio, è quasi che stia fluttuando nel vuoto.
In realtà è ben saldo sulla collina, questa sensazione è data dal fatto che la platea è a sbalzo rispetto alla fondazione.

Una prerogativa importante della casa era che dovevamo abbattere i consumi, pertanto sono state fatte delle scelte ben precise per quanto riguarda l'orientamento delle aperture e gli impianti tecnologici.
Le prime sono state disposte in maniera che l'irraggiamento invernale durante la giornata “collaborasse” all'innalzamento della temperatura interna: nelle giornate serene, la luce del sole inonda il soggiorno dal mattino presto fino al tramonto e spesso non abbiamo necessità nemmeno di accendere la stufa a legna, unico mezzo di riscaldamento dell'edificio.
Questa è stata una scommessa: riscaldare un edificio moderno con una spazialità contemporanea, con un mezzo molto antico, e devo constatare che, sebbene all'inizio avessimo qualche perplessità, siamo stati poi entusiasti di questa scelta.
Bisogna anche rendere merito alla tecnologia costruttiva: la parete prefabbricata dà effettivamente delle ottime prestazioni, in quanto abbiamo verificato che anche quando all'esterno le temperature vanno sotto zerola dispersione termica è bassissima e il comfort ambientale è costante con poca energia.

Le ampie finestre sono state esternamente schermate con un porticato profondo a sud, in maniera da azzerare l'irraggiamento estivo, e con frangisole e tende ai lati est ed ovest.

Un cenno agli impianti tecnologici.
Il riscaldamento dell'acqua sanitaria è ottenuto per mezzo di una pompa di calore che abbatte notevolmente i consumi, collegata ad un impianto fotovoltaico posto in copertura che coadiuva per i consumi elettrici della casa.
Anche il piano di cottura (ad induzione) ed i due scaldasalviette dei bagni sono elettrici: non abbiamo fatto nessun allaccio alla rete di distribuzione del gas.

Le finiture che abbiamo scelto sono piuttosto inconsuete per questo tipo di abitazione, in quanto desideravamo il massimo della praticità senza rinunciare alla qualità e all'estetica contemporanea:
i pavimenti sono in gres effetto betulla, mentre nei bagni abbiamo scelto di non posare rivestimenti ceramici, se non nei vani doccia, preferendo rivestire solo una parete, quella dei sanitari, in carta da parati vinilica, quindi impermeabile e lavabile.
Anche la parete della zona operativa della cucina non è stata rivestita in ceramica ma tinteggiata con pittura impermeabile e lavabile: essendo la cucina a vista nel living il mio desiderio era di “mimetizzarla” come mobile di soggiorno e pertanto ho scelto una lunga base operativa lineare e sospesa, con frontali in vetro laccato.
Le colonne contenenti gli elettrodomestici e le dispense sono localizzate nel disimpegno, e rivestono completamente la parete.

La ricerca di una tecnologia costruttiva alternativa, con costi definiti e definitivi  ha fatto sì che il nostro sogno di un pomeriggio di fine estate diventasse realtà, e si materializzasse proprio come lo desideravamo, sotto tutti i punti di vista ed in brevissimo tempo.