Auditorium e centro della cultura a Monteponi | Roberto Casu

La Tesi di laurea affronta lo studio del recupero e del riuso con cambio di destinazione d’uso dell’Impianto Elettrolitico nel compendio minerario di Monteponi come nuovo Auditorium e Centro della Cultura per la città di Iglesias e hinterland, e a servizio delle nuove funzioni turistiche e didattiche previste nel Masterplan presentato nel 2006 dallo studio Herzog e De Meuron per la riqualificazione di Monteponi. L’area scelta si trova in località Monteponi, sito minerario distante pochi km dalla città di Iglesias caratterizzato dal prodotto di una profonda opera di antropizzazione rivolta: allo sfruttamento del sottosuolo alla trasformazione dei materiali estratti all’accumulo di materiali di risulta. Questi tre aspetti dell’attività mineraria hanno prodotto un paesaggio che assume caratteri di estremo interesse per la loro complessità anche formale e per la sedimentazione di memoria storica industriale. La forma compatta del sito è sottolineata dalla presenza di diverse torri come Pozzo Vittorio e Pozzo Sella e dall’imponente complesso della Laveria che insieme alla Sala Elettrolisi si sviluppa sulla sommità dei Fanghi Rossi. L’intervento nello specifico sarà sul fabbricato dell’Impianto Elettrolitico dello zinco realizzato nel 1925 ed inaugurato dall’Ing. Erminio Ferraris il 1° Gennaio 1926, su progetto del prof. Livio Cambi. Una caratteristica di questo edificio è quella di affacciarsi sul piazzale dove si trova la Villa di Bellavista e, per questa ragione il suo prospetto principale è definito architettonicamente con grande cura così da costituire una delle quinte principali del piazzale; il prospetto posteriore si affaccia sulla nuova piazza presentata nel progetto preliminare dello studio Herzog e De Meuron. Nell’approccio del riuso e recupero del manufatto edilizio sarà affrontato il rapporto di permeabilità e accesso tra le due piazze e luoghi pubblici che circondano l’edificio in questione. Al suo interno si trovano la grande sala delle celle elettrolitiche e gli ambienti accessori, quale le cabine di raddrizzamento e trasformazione. La dimensione del fabbricato e la sua tipologia lo rendono particolarmente idoneo ad ospitare una struttura di cui la città di Iglesias avverte la carenza, e cioè un Auditorium e Sala Esposizioni , completo di tutti i servizi e gli annessi che consentano di ospitare iniziative anche di respiro a livello Europeo; inoltre saranno curati e studiati anche i “Luoghi dello stare” usufruibili anche durante il non funzionamento della struttura Auditorium. Questo intervento costituirà il nucleo culturale al centro del Masterplan per il recupero dell’intero compendio minerario di Monteponi. All’interno dell’Impianto Elettrolitico sarà prevista la compresenza di funzioni dell’ Auditorium e dei servizi correlati in modo tale che siano ottemperate le esigenze di socialità ed individualità; in modo specifico verranno previste all’interno e nell’area di pertinenza: Atrio a doppia altezza Auditorium Bar/Ristoro (con accesso esterno) Bookshop Centro di accoglienza culturale e turistica. Foyer auditorium Sala grande (500 posti) Zona camerini Deposito Strumenti Musicali Sala per esposizioni temporanee Servizi di supporto Parcheggio e servizi tecnologici Il pubblico entrerà in contatto con l’auditorium già dal livello della piazza in cui si percepisce visivamente il volume della sala che si appoggia sul terreno, ed “esplode” dal volume dell’edificio preesistente. Breve descrizione dello stato e della struttura del Fabbricato Il fabbricato fu realizzato con struttura portante in cemento armato; su un’ossatura di pilastri snelli e travi su cui poggiano esili capriate sempre realizzate in cemento armato; la sottigliezza di tutti questi elementi strutturali li ha resi particolarmente soggetti al degrado dovuto ad agenti chimici ed atmosferici a cui si è recentemente aggiunta l’azione meccanica dei mezzi impiegati per lo smantellamento e il recupero di materiali e attrezzature varie. Fa eccezione il corpo anteriore della centrale di trasformazione, in condizioni di minor degrado e, in parte tuttora in uso. Le tamponature sono eseguite in blocchi di calcestruzzo e laterizi, a seconda dei corpi di fabbrica, rifinite con l’intonaco. Le coperture, ripartite in tre navate e intestate alla copertura trasversale della parte anteriore del complesso, sono generalmente in calcestruzzo armato, direttamente impermeabilizzate o parzialmente ricoperte in tegole laterizie. La sala delle celle elettrolitiche prende luce anche da tre lucernai sulle coperture. I serramenti esterni erano metallici di tipo industriale. Il prospetto sul piazzale della Villa Bellavista e i prospetti laterali dello stesso corpo sono realizzati con modanature e cornici in stato non completamente degradato. Il corpo che ospita la centrale di trasformazione è occupato in gran parte da attrezzature elettriche e da un carro ponte al loro servizio. Completa la struttura un corpo di fabbrica parallelo alla navate della sala celle che ospitava uffici ed attività accessorie.