Il Borgo Passivo di Ragnaia | Sauro Lastrucci

Ing. Sauro Lastrucci (Arezzo) Capolona / Italy / 2011

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ANALISI PROGETTUALE: IL FIENILE L’intervento per l’unità immobiliare “Il Fienile” nel suo complesso prevede pertanto la realizzazione di circa 84 mq di SUL, con destinazione residenziale collocata all’interno delle p.lle 73, superficie distribuita mediante la realizzazione di 2 livelli fuori terra e da uno interrato. L’idea forte che anima il fabbricato o meglio chi ha disegnato i volumi e li ha collocati è il PAESAGGIO. L’intervento nasce dal luogo e soprattutto dal vigneto della p.lla'>p.lla 73; entrare in silenzio in uno scorcio di paesaggio così silenzioso e sincero, così caratteristico della zona, e dopo un lungo percorso progettuale collocare il volume all’interno di quel piccolo “BORGO RURALE” che sembri li da sempre. E’ la vigna, l’ulivo, i terrazzamenti pronunciati che disegnano i luoghi, sono loro gli unici protagonisti; la “casa” sarà semplice spettatrice di viste che sono lì da sempre e ci rimarranno. L’idea di ruralità, avendo visitato per giorni questi luoghi, è nata da se e l’abbiamo seguita in ogni nostro passo progettuale che ci ha portato alla realizzazione di una proposta progettuale, che vive di segni identificativi forti e precisi ricollocabili al paesaggio rurale con il quale vogliamo intereagire. Lasciarsi alle spalle il paese di San Martino, e poco dopo svoltare a destra per una strada di campagna modellata dai dislivelli del terreno e dal via vai nel tempo delle macchine agricole; ed è qui lungo questa strada, lungo i famosi viottoli, che prende vita la nostra idea progettuale. Non cercate la bifamiliare con il cancello privato, il posto per la macchina e l’isola invalicabile tutto in torno; qui non la troverete. Niente di tutto questo. Magari, potrà anche non piacere, ma si parte da un presupposto forte e preciso: sei te che andrai un giorno a vivere nella tua “casa” in loc. Ragnaia, e non te artefice della trasformazione, secondo le tue esigenze, di un luogo che vive in quel modo da sempre; prendere o lasciare. Percorrere la strada e trovarsi davanti il fienile. Nome che ci fa ricordare altri tempi, ma collegato da un'unica idea di fondo: il “PAESAGGIO RURALE”. Ci troviamo davanti un dialogo di sguardi; la casa osserva il paesaggio esterno che la circonda – splendido – e che la invade internamente. Esternamente, il casale si mimetizza, parla il linguaggio del mondo circostante, fatto di tradizione rurale, di colori naturali. Internamente, l’ambiente diventa astratto. La “tradizione” esterna entra nella casa come una serie di dipinti sule pareti. Ogni funzione nella casa è accompagnata da un dipinto da osservare: un dipinto generato dalle finestre che “catturano” il paesaggio, lo incorniciano e lo proiettano all’interno. Il piccolo dislivello tra il soggiorno e la cucina, ideale prosecuzione dei dislivelli armonici del terreno circostante e quasi ideale prosecuzione. Immagini in movimento, paesaggi e colori entrano dal mondo esterno mutando con il variare delle stagioni. E ogni forma, ogni volume, ogni materiale utilizzato è frutto di un continuo colloquio con la campagna circostante. Pietra, murature e anche materiali moderni saranno utilizzati per costituire un insieme di elementi prospettici dati dall’ambiente circostante con particolare riguardo al sistema costruttivo e messa in opera dei materiali impiegati. Per i serramenti esterni sarà impiegato il legno naturale e utilizzeremo per paramenti e rivestimenti esterni intonaco di tipo civile a calce e coloriture in tempera a colori naturali. Particolare attenzione verrà posta nella scelta delle specie da utilizzare negli spazi verdi annessi al nucleo abitativo; verranno impiegate specie autoctone provenienti preferibilmente da vivai locali; verranno impiantate “piante a pronto effetto”, ossia piante di alcuni anni allevate in contenitori in modo da garantire un aspetto gradevole e funzionale in tempi considerati ragionevoli. LA TORRE “PASSIVA” – SCELTE ARCHITETTONICHE ED IMPIANTISTICHE L’intervento per l’unità immobiliare “La Torre” nel suo complesso prevede pertanto la realizzazione di circa 98 mq di SUL, con destinazione residenziale collocata all’interno della p.lla'>p.lla 146, superficie distribuita mediante la realizzazione di 2 livelli fuori terra e da uno interrato. L’idea progettuale che anima questo fabbricato, così come anche per il “Fienile” è lo studio del PAESAGGIO. La volumetria attuale che andremo a demolire, risulta praticamente nascosta ad ogni visitatore che visiti questi luoghi; bisogna che vada a cercarla tra le piante di alto fusto e i terrazzamenti esistenti. Lo studio delle sezioni ambientali, l’attenta documentazione fotografica testimoniano come la posizione nascosta del manufatto rappresenti il rispetto dei luoghi in cui verrà demolito e ricostruito. Ed è qui, in questo “spiazzo” rurale che nasce LA TORRE. Un volume che rappresenti il baluardo a protezione del fienile o degli altri edifici collocati più a valle; una torre non scenografica ma ambientale ………. e basti guardare e capire la sezione, la planimetria per credere nella nostra definizione. Una torre nata non da una copiatura di edifici simili, ma sorta dal luogo e soprattutto dal sistema edificio – impianto che si adatta all’utenza che lo abita e non viceversa, ubicata in una zona particolarmente ventosa per non pensare di utilizzarne il contributo eolico. Il principio guida del progetto è stato quello della valorizzazione del rapporto dell’edificio con il contesto, inteso sia come contesto storico, rappresentato dalle tradizioni costruttive locali sia come contesto naturale, che offre eccezionali risorse con le quali l’architettura non può che ricercare un dialogo. Queste riflessioni hanno condotto a scelte formali caratterizzate dall’articolazione dei volumi dell’edificio, che si differenziano nell’uso dei materiali, e che, con la loro disposizione nello spazio, permettono la totale fruizione delle bellezze paesaggistiche circostanti. Dal rispetto per la tradizione la scelta di mantenere, per il corpo principale, la sagoma dell’edificio preesistente con le tipologie architettoniche locali tipiche, che si espande con le forme ricercate di una volumetria in verticale: la torre. L’attenzione per le tradizioni locali ha guidato anche la scelta dei materiali di finitura che, pur nell’alternanza di legno, pietra e murature intonacate, conferma il suo legame con gli stilemi architettonici del territorio. Esternamente, il casale si mimetizza, parla il linguaggio del mondo circostante, fatto di tradizione rurale, di colori naturali. Internamente, l’ambiente diventa astratto. La “tradizione” esterna entra nella casa come una serie di dipinti sulle pareti. Ogni funzione nella casa è accompagnata da un dipinto da osservare: un dipinto generato dalle finestre che “catturano” il paesaggio, lo incorniciano e lo proiettano all’interno, come l’unica matita che ha disegnato le 2 volumetrie che compongono il Piano. Un’articolazione di volumi e materiali che ben dimostra come sia possibile concepire edifici a bassissimo consumo energetico dalle forme complesse, che dialogano con il contesto e le sue peculiarità, superando il preconcetto che associa alla Casa Passiva l’idea di volumi di forma cubica, astratti dal contesto e rigidamente legati a precisi schemi tipologici. L’obbiettivo che la committenza si è posto (così come anche per l’altra volumetria che compone il Piano), è quello di realizzare una casa passiva/attiva, caratterizzata da un ridottissimo fabbisogno di energia, energeticamente autonoma e, di conseguenza, ad emissioni zero di anidride carbonica (CO2). Costruire non solo in accordo alla Direttiva Europea 2002/91/CE sul risparmio energetico in edilizia ma anche come esempio anticipativo degli obbiettivi della nuova revisione della EPBD, 2010/31/CE, che richiede ai nuovi edifici realizzati dal 2020 consumi energetici “quasi 0”. Il progetto ha previsto la realizzazione di un sistema integrato di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili costituito da 3 elementi: • una sezione fotovoltaica completamente integrata nella falda sud della copertura dell’edificio: • un sistema geotermico orizzontale, basato su una pompa di calore a compressione; • una sezione mini eolica ad asse verticale che sfrutta la brezza esistente. Ed è su quest’ultimo aspetto impiantistico che ricade la nostra attenzione, per far notare come sia sbagliata oggi la sola definizione di edificio. Riteniamo alla luce dell’evolversi delle leggi in materia di risparmio energetico, parlare di edificio .- impianto, come un connubio unico ed indivisibile. Un sistema eolico scelto sulla base di un aerogeneratore di piccola taglia, con i suoi 1,5 KW di potenza che rientra nella classe dei generatori micro eolici. L’utilizzo di una turbina ad asse verticale, più efficace a flussi molto turbolenti, tipici delle installazioni a quote basse rispetto al livello del terreno e più gradevole dal punto di vista paesaggistico. Ecco il suo posizionamento sopra un palo di 3 metri installato sopra il tetto piano della torre, poco visibile, oggettive esigenze per un edificio energeticamente autonomo e non inquinante nel rispetto assoluto dell’Art. 23 del R.U. comunale e delle direttive europee alle quali bisognerebbe sottostare e soprattutto rispettare.
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    Project details
    • Year 2011
    • Main structure Reinforced concrete
    • Client -
    • Contractor -
    • Cost -
    • Status Current works
    • Type Single-family residence / Multi-family residence / Country houses/cottages
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