Celle | Fabio Giorgis

La ricostruzione viene fatta da zero.  Più che  di una ricostruzione architettonica,  si tratta di un  progetto di  "ricostruzione  paesaggistica" del luogo che presenta più di un motivo d'interesse sul piano ambientale. Non esistono più infatti le testimonianze nè fotografiche nè descrittive di come fosse l'edificio prima dei bombardamenti aerei e dei crolli che lo hanno interessato fino al '97.

Come nel restauro analogico di un dipinto, chi guarda l'edificio dalle strade che percorrono il  crinale che porta al paese (e dal paese stesso), non si accorge della non originalità dell'architettura (per via dell'uso in progetto di  forme abbastanza ricorrenti in architetture simili locali), ma avvicinandosi ed entrando nel monumento, mediante alcuni  "segni" disposti sulle  murature e nel disegno architettonico,  chiunque può percepire facilmente il tipo di intervento che si è dovuto e voluto realizzare. Anche i materiali utilizzati per le finiture e  per le strutture, sono compatibili con quelle che caratterizzano la zona.

 L'intervento sembra essere riuscito se si considerano le  pubblicazioni locali che lo ritraggono in foto come fosse  un qualsiasi elemento caratterizzante il territorio aperto di C. di Castello.