Diocesi di Lamezia terme

Lamezia Terme (CS), Italia Lamezia Terme / Italy / 2013

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Rapporto con l’ambiente urbano Il complesso religioso si propone come elemento catalizzatore e fulcro dell’area in cui si inserisce, capace di creare identità nella comunità locale, promuovere la socializzazione, l’aggregazione, l’educazione, offrire opportunità culturali e ricreative per l’intero territorio; in quanto tale la sua architettura deve essere una presenza qualificante, che faccia acquistare fisionomia all’ambiente urbano circostante, che ne organizzi e orienti gli spazi esterni, che dialoghi con esso e lo arricchisca, pur garantendo la lettura della propria diversità tipologica e la percezione quale edificio pubblico. Il progetto si relaziona con il contesto e allo stesso tempo riesce a distaccarsene per la volumetria e i caratteri formali eccezionali, acquistando quella valenza estetica e simbolica che gli compete, attraverso la valorizzazione ed il rilievo dati ad alcuni degli elementi che compongono tradizionalmente l’architettura religiosa, in particolare il sagrato ed il campanile. Un percorso, sottolineato da una vasca d’acqua e parallelo al grande volume emergente del campanile, costituisce la direttrice principale di connessione trasversale tra il complesso ed il tessuto urbano adiacente, assicurando così la permeabilità dell’area, nonché accesso alle strutture che offrono servizi educativi, associativi e ricreativi. Alla grande forza di impatto visivo della torre campanaria si aggiunge l’arretramento del complesso rispetto alla viabilità e agli edifici adiacenti, che contribuisce alla riconoscibilità dell’edificio, determinando uno spazio di pausa teso a separarlo dal contesto e a creare distacco dall’ordinario e al contempo a rafforzarne la funzione di elemento aggregatore. Si crea così un grande invaso, che si configura come un’estensione del sagrato vero e proprio e che circonda il complesso su tre lati: una grande piazza, aperta alla città e protetta dal traffico carrabile, luogo della socialità, dell’accoglienza e dell’animazione, pensata per le grandi celebrazioni religiose all’aperto, ma anche per le feste della comunità; un setto curvo, un elemento scultoreo continuo, segnato unicamente dall’altare esterno e da un’incisione che ricrea la croce, valorizza tale spazio aperto e sembra idealmente voler abbracciare la comunità. Il complesso appare dunque come un’architettura solida e compatta, che domina la scena, ma che dialoga con l’intorno. Riconoscibilità dell’edificio sacro Alla inusuale configurazione della torre campanaria, che si sviluppa in altezza ma anche in larghezza, è affidata la riconoscibilità e visibilità dell’edificio sacro da tutti i lati, sia nel panorama edilizio circostante, sia oltre, da lunga distanza. Il campanile elevandosi verso il cielo e stagliandosi nell’orizzonte con il suo volume puro e nettamente delineato, a cui la chiesa fa da basamento, segna, infatti, la sua presenza nel territorio divenendo landmark, segno forte e inconfondibile della dimensione simbolica della chiesa, a cui attribuisce, in maniera inequivocabile, il valore di “faro”, punto di riferimento e di attrazione, fulcro della vita interiore e sociale della comunità. Profilo estetico, formale Il progetto muove dall’intento di proporre un’architettura sacra non banale, modesta o debole, attraverso la ricerca di soluzioni formali e compositive, anche non convenzionali, capaci di dare forza evocativa – simbolica – spirituale all’opera senza che essa diventi complicata, sovraccarica, incomprensibile, in definitiva senza poesia. Un’architettura dunque significativa, non ridondante, semplice ed elegante, inusuale ma accessibile e di chiara riconoscibilità. Tali riflessioni si traducono in una architettura fatta di volumi e spazi lineari che si compongono e articolano in maniera sobria, equilibrata, rigorosa pur coniugando originalità, autonomia compositiva e qualità formale. Il complesso è sviluppato in orizzontale, componendo e accostando volumi dalla geometria nitida, che danno luogo ad una sorta di grande basamento su cui si innalza il volume verticale della torre campanaria, costellato da bucature, in una forte relazione dialettica che rimanda simbolicamente all’incontro tra la dimensione terrena e la dimensione escatologica. La chiarezza planimetrica trova conferma nella scelta di un’architettura prevalentemente monomaterica e monocromatica, le cui pareti bianche sono arricchite e valorizzate dall’uso di elementi naturali come l’acqua , il verde, la luce, le ombre e i chiaroscuri generati dai pieni e dai vuoti delle superfici murarie. All’interno della chiesa si accede tramite una facciata sobria e quasi ordinaria, come a volersi confondere con il tessuto urbano circostante, se non fosse per i pochi elementi che definiscono i principali segni di riconoscibilità della tradizione cristiana: una essenziale croce, fatta di due travi in ferro IPE accostate, incorniciata da una superficie piana che sembra galleggiare, sospesa, su un basamento in rame ossidato, in cui è ritagliato il portale d’ingresso. Sullo sfondo, la presenza significativa del campanile … Impianto liturgico L’impianto rinuncia all’orientamento tradizionale per dare forza all’asse individuato dal volume del campanile che si innalza alle spalle dell’area presbiteriale. Lo spazio liturgico, concepito come luogo autentico di preghiera, duttile, flessibile e organizzato secondo un ordine gerarchico, ha l’assemblea disposta ordinatamente, ma in maniera dinamica e avvolgente rispetto al fulcro dell’altare. L’area presbiteriale è protagonista indiscussa dell’intero ambiente: innalzata e sublimata dalla luce che le piove alle spalle, in corrispondenza della torre campanaria, essa comunica la forza simbolica dei fuochi liturgici riservati ai ministeri (altare, ambone, sede). Campanile e tiburio, infatti, qui si fondono insieme per divenire vuoto di luce, che fa emergere, contro la superficie in rame ossidato che fa da sfondo, il presbiterio e i suoi elementi simbolici, a evidenziare il nesso tra luce e Parola. Ma l’intera aula è pervasa da una luce diffusa, proveniente da lunghi tagli perimetrali che consentono al cielo di penetrare all’interno, permettendo al contempo una maggiore definizione e distinzione dell’aula liturgica dai restanti ambienti (cappella feriale, saletta penitenziaria, sagrestia, hortus conclusus). Opere d’arte Le opere artistiche a completamento del progetto sono pensate in un’ottica di unitarietà e coerenza con l’architettura, in un linguaggio semplice e contemporaneo che eviti di sovraccaricare iconograficamente lo spazio e che non ne attenui la forza espressiva. I profili riconoscibili del Cristo, della Madonna, di San Benedetto prendono infatti forma in negativo, come pura assenza di materia o colore su essenziali pannelli di legno e vetro colorato, rinunciando alla rappresentazione di tipo tradizionale, descrittivo, e acquisendo il potere suggestivo di apparizioni sacre. Aspetti funzionali L’asse trasversale creato in parallelo alla torre campanaria determina due ambiti di funzione distinti, separando di fatto la chiesa dagli spazi parrocchiali e assicurandone quindi l’autonomia funzionale, seppure all’interno di un insieme che esprime compattezza formale e unitarietà di impianto. Il tutto costituisce un insieme bilanciato e suggestivo, una narrazione continua fatta di luoghi di maggiore riservatezza e raccoglimento e altri destinati all’accoglienza e alla condivisione, di spazi ricchi di scorci, soglie e varchi che stabiliscono un forte legame con l’intorno, di vuoti che circoscrivono spazi significativi come i patii e l’hortus conclusus, luoghi di decompressione e transizione nel percorso dall’esterno all’interno e dalla dimensione terrena a quella spirituale Il salone inter-parrocchiale occupa l’intera area al di sotto dello spazio liturgico, arricchendo l’intero complesso e lo spazio esterno con la sua presenza, con il patio ipogeo e la rampa d’accesso indipendente ad esso connessi. I locali di ministero pastorale, comprendenti la casa canonica, una sala polivalente da attrezzare con pareti mobili per le aule di catechesi, una biblioteca e servizi vari, si sviluppano all’interno del volume che costituisce l’altra metà del complesso, secondo uno schema spaziale che prosegue oltre l’elemento di cesura rappresentato dalla vasca d’acqua, ristabilendo continuità e unitarietà tra le due parti. Aspetti tecnologici Le scelte formali, materiche e tecnologiche sono pensate per semplificare gli aspetti manutentivi e la gestione energetica dell’intero edificio: l’integrazione fotovoltaica a copertura della terrazza sul salone polivalente, la ventilazione e l’illuminazione naturali permesse e potenziate dai vuoti verticali che scandiscono i volumi, la presenza di verde, sono, infatti, alcuni degli accorgimenti che limitano il ricorso ad impianti di climatizzazione e gli apporti di energia e che favoriscono quindi la sostenibilità ambientale di quest’architettura.
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    Project details
    • Year 2013
    • Main structure Reinforced concrete
    • Status Competition works
    • Type Churches
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