Riqualificazione della fascia ad ovest delle mura di San Gimignano | michela fiaschi

Concorso internazionale di Idee. Terzo premio San Gimignano / Italy

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CONCORSO DI IDEE

PROGETTO TERZO CLASSIFICATO

Morfologia e simbolo.

“Laonde l’illustre Massimo d’Azeglio parlandone con alcuni amici ebbe a dire che siccome Pompei conserva gli avanzi della romana civiltà, così in San Gimignano, si riscontrano quelli caratteristici della gloriosa età di mezzo”
Luigi Pecori,Storia della Terra di San Gimignano Firenze, 1853

L’importanza e l’eccezionalità della città antica di San Gimignano derivano dalla perfetta conservazione del suo tessuto urbano dall’epoca medioevale ad oggi. L’approccio alla progettazione in un simile contesto deve tener ben presente il ruolo della città come esempio e simbolo di un’epoca precisa, che ci ha tramandato caratteristiche formali precise, non solo per l’abitato ed il costruito, ma anche per la campagna antropizzata d’intorno, i quali si trovano in rapporto di reciproco conferimento di senso e valore formale. Uno degli aspetti più caratterizzanti di un borgo medioevale è senza dubbio la sua posizione nel territorio: l’essere elevato rispetto alle “amene colline d’intorno” '>http://L.Pecori'> questo senso il tema del declivio molto prossimo al borgo diventa un aspetto non solo morfologico ma anche fortemente simbolico: la porzione di spazio oggetto di riqualificazione comprende proprio il confine tra ciò che è elevato ed il declivio stesso, viceversa costituisce la fascia finale dell’ascesa subito prima della cortina '>http://muraria.Inoltre'> il rapporto fisico con il parco agrario contribuisce a mantenere una naturale sensazione di “discesa a valle”.Questa sensazione rappresenta il principio che sta alla base dell’operazione di riqualificazione che il progetto intende proporre : modellare il terreno al fine di sottolineare il senso dell’ascesa/discesa: ascesa verso il borgo e le mura, discesa dentro il parco agrario, senza creare nuovi grandi piani orizzontali, ma piuttosto lavorando con il terreno e con le curve di livello al fine di trovare nuovi volumi al loro interno, così che la visione verso il parco e la valle mantenga al massimo la sua vocazione naturale e non sia interrotta da nuovi prospetti in elevazione rispetto al livello del terreno.
Tutti i piani che anticipano la vallata sono pensati formalmente appartenenti al paesaggio naturale, sia a livello morfologico che materico. Nella visione della collina da lontano l’intervento viene concepito come un insieme di segni che seguono nelle linee formali le curve di livello e che sottolineano l’ascesa verso il borgo.
L’approccio che lega tutti gli interventi proposti si fonda sulla volontà di ritrovare un’appartenenza. Sia essa formale, morfologica o simbolica.

La città protetta.

“La poderosa cinta muraria rievoca un’epoca remota, quella medioevale, in cui la guerra era il pensiero dominante e sempre presente”

D. Taddei, '>http://R.Corazzi'>, G. Petrini, Progetto San Gimignan, Firenze, 1997

Uno dei simboli più significativi e suggestivi della città medioevale è il suo sistema difensivo. San Gimignano, in particolare, è conosciuta in tutto il mondo attraverso l’immagine austera delle sue “belle torri”, che rientrano nel complesso del sistema fortificato insieme alla cinta muraria.Da questo deriva la volontà di evocare il passato senso di inaccessibilità del borgo attraverso l’esaltazione e la valorizzazione della cortina muraria, la sua riscoperta e “ripulitura”, cercando di togliere tutto quello che in qualche modo possa sminuirne la valenza e la presenza massiva, ma anche con la creazione di nuovi spazi di rispetto e di sosta che permettano punti di vista privilegiati.
Nella fascia oggetto d’intervento le mura e la Rocca di Montestaffoli costituiscono un sistema difensivo che comprende anche la stessa via dei Fossi. Questa infatti era chiamata Via delle Carbonaie. Anticamente le carbonaie facevano parte integrante della difesa: erano infatti fosse in cui venivano posti carbone o altri materiali infiammabili che, quando venivano incendiati, costituivano un freno all’avanzamento del nemico. Si trovavano su questo versante probabilmente perché San Gimignano ad Est ha una difesa naturale dovuta al brusco declivio che scoraggiava in maniera naturale l’avanzata del nemico, mentre sul versante Ovest le pendenze si fanno più dolci e vi è la necessità di rafforzare il sistema di difesa. Da qui deriva la volontà progettuale di considerare via dei Fossi come asse di attraversamento plurimo e strategico per un intervento complessivo che tende verso l’obiettivo ancora più alto di tramandare i valori di un bene dichiarato dall’Unesco come testimonianza unica di una civiltà del passato. In particolare nella zona prospiciente la rocca di Montestaffoli viene rafforzata la fruizione diretta delle mura e della rocca attraverso l’allontanamento del traffico veicolare e l’ampliamento dei giardini di Montestaffoli, rimarcando il segno forte che ricalca il tracciato della via dei Fossi.
Il nuovo sguardo sulla città offerto dalla futura tangenziale ci interroga su quale sia l’immagine della città che vogliamo mostrare ai visitatori. Occorre recuperare le visuali significative per valorizzare la presenza storica della cinta muraria al fine di mantenere una percezione immediata ed unitaria della città antica. In questo senso la presenza di alberature lungo quasi tutto il perimetro delle mura medioevali crea unasorta di seconda cortina che ne smorza il valore simbolico e ne impoverisce l’impatto formale. Per questo il progetto suggerisce un intervento di ripulitura di specie arboree non autoctone nelle zone dove la loro presenza impatta sullo scenario complessivo della cinta muraria e contemporaneamente si prevedono delle nuove piantumazioni in aree più idonee.

Vocazioni

“La fruizione di un bene culturale nelle migliori condizioni di comfort e sicurezza è parte essenziale della sua valorizzazione e quindi della ragione della sua tutela”

San Gimignano richiama visitatori da tutto il mondo, la zona sud del paese diventa punto nodale di approdo accogliendo giornalmente un poderoso flusso di turisti in entrata e in uscita dalla città. Questo fenomeno produce uno sbilanciamento nella valorizzazione generale del borgo tra il quartiere di San Giovanni e quello di San Matteo che ne risolta sfavorito. Occorre perciò stimolare dinamiche di fruizione turistica della città più equilibrate attraverso una ripartizione dei flussi di approdo e attraversamento al borgo. In particolare il progetto prevede un invito ad una percorrenza “circolare” che lega i percorsi “dentro” e “fuori” le mura, sia attraverso la valorizzazione di tutto l’asse di via dei Fossi,sia attraverso la creazione di due nuovi grandi poli attrattivi lungo il percorso. La valorizzazione e l’ampliamento del giardino di Montestaffoli viene concepito come generatore di nuove percorrenze trasversali capaci di legare i punti focali della città sia esistenti che di prossima realizzazione.
Inoltre l’introduzione di una zona a traffico riservato solo a mezzi pubblici e di servizio in prossimità della porta di San Matteo oltre a valorizzare tale area come punto nodale nel percorso pedonale, fa sì che la via dei Fossi non sia più considerata come arteria di attraversamento, diminuendo in questo modo il traffico veicolare e favorendo ancora di più la fruizione di questo asse fondamentale, che possiamo considerare come il luogo fisico dove si concretizza quell’intreccio virtuoso tra le forme economiche tipiche del territorio (agricoltura, turismo ricettività e produzione artigianale ed industriale) auspicate dal Piano Strutturale.
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    Project details
    • Client Comune di San Gimignano
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Parking facilities / Restoration of old town centres / Urban Renewal
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