Progetto di riqualificazione del Convento dei francescani di Miglionico (MT) | Antonio Iovine

MAD Musica e Arti Digitali - Centro sperimentale di Miglionico (MT) Miglionico / Italy / 2012

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“Nova erigere, vetera servare; utrique inter se convenientibus”. La prima forma di sostenibilità di un progetto è senz’altro contenuta nel rispetto della massima latina riportata. E nel caso in oggetto, il luogo e l’edificio sono parsi sin da subito contenere in nuce tali e tante potenzialità, non solo bioclimatiche, che il lavoro maggiore si è rivelato quello di scegliere, in funzione di un uso attuale, le tecniche di intervento meno invasive, pur nel rispetto della normativa vigente. Il solo ripercorrere, enfatizzandola, la filosofia costruttiva dei conventi, già garantiva di avere un’architettura bioclimatica (ante litteram, in questo caso): impianto razionale in solida e spessa muratura, posto a cavaliere su un promontorio a godere della favorevole orientazione eliotermica (anche in termini di sfruttamento delle correnti per il raffrescamento estivo, di importanza fondamentale a queste latitudini) e di una vista amena sull’oasi del lago di S. Giuliano, strutturato attorno ad un’agorà centrale, il chiostro, baricentro della vita dei monaci e del convento stesso, per il quale costituisce il naturale volano termico e l’impluvio per la raccolta delle acque piovane e l’utilizzo di quelle già presenti nel sottosuolo attraverso il pozzo in esso collocato. In più, le caratteristiche intrinseche ed estrinseche hanno finito per ispirare anche la sua stessa rifunzionalizzazione. Non adatto, certo, a speculazioni di tipo commerciale per diversi motivi (non agevole accessibilità, marginalità rispetto al centro di sviluppo attuale, scarsa presenza e potenzialità di parcheggi, ecc.), nell’ottica di una futura sostenibilità anche sociale ed economica, quelli che apparivano come dei limiti si sono rivelati dei punti di forza. E’ isolato ma non troppo, è collocato in una posizione strategica per una funzione particolare, il convento è, per sua vocazione, un centro di aggregazione e di raccoglimento allo stesso tempo…Da subito, insomma, è parso il luogo ideale per la localizzazione di un centro di eccellenza per l’arte…ma che fosse appetible e in grado di autosostenersi economicamente e non fosse un alieno atterrato qui da lontano ma trovasse nelle tradizioni locali la forza e il motivo di esistere. La scelta è quindi caduta sulla musica, nel rispetto della tradizione soprattutto bandistica locale, riletta in chiave moderna con le molteplici opportunità di espressione mediatica implicate, coi suoi risvolti formativi e professionali che ha e può avere in futuro. Non solo musica suonata ma diretta, restaurata, digitalizzata con tutta la potenzialità della formazione d’eccellenza delle sempre più richieste figure professionali quali registi e tecnici audio, video e delle luci.apparivano come dei limiti si sono rivelati dei punti di forza. E’ isolato ma non troppo, è collocato in una posizione strategica per una funzione particolare, il convento è, per sua vocazione, un centro di aggregazione e di raccoglimento allo stesso tempo…Da subito, insomma, è parso il luogo ideale per la localizzazione di un centro di eccellenza per l’arte…ma che fosse appetible e in grado di autosostenersi economicamente e non fosse un alieno atterrato qui da lontano ma trovasse nelle tradizioni locali la forza e il motivo di esistere. La scelta è quindi caduta sulla musica, nel rispetto della tradizione soprattutto bandistica locale, riletta in chiave moderna con le molteplici opportunità di espressione mediatica implicate, coi suoi risvolti formativi e professionali che ha e può avere in futuro. Non solo musica suonata ma diretta, restaurata, digitalizzata con tutta la potenzialità della formazione d’eccellenza delle sempre più richieste figure professionali quali registi e tecnici audio, video e delle luci.
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    “Nova erigere, vetera servare; utrique inter se convenientibus”. La prima forma di sostenibilità di un progetto è senz’altro contenuta nel rispetto della massima latina riportata. E nel caso in oggetto, il luogo e l’edificio sono parsi sin da subito contenere in nuce tali e tante potenzialità, non solo bioclimatiche, che il lavoro maggiore si è rivelato quello di scegliere, in funzione di un uso attuale, le tecniche di intervento meno invasive, pur nel rispetto della normativa vigente. Il solo...

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    • Year 2012
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