Riqualificazione urbana ed architettonica della Piazza della Libertà, Viale Bechi, le aree circostanti la Torre Spagnola e la spiaggia La Rena Bianca

Santa Teresa Gallura / Italy / 2012

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Il processo progettuale di riqualificazione ha richiesto un attento studio e si è dimostrato sin dai primi schizzi un sfida difficile e affascinante; cercare di entrare in sintonia con la cultura e la storia del luogo è stato l’obbiettivo primario. Lo spazio pubblico vasto e non polarizzato diventa accogliente e vivibile nel bisogno di rendere fruibile nel presente e nel futuro un ambito urbano nella rilettura e valorizzazione contemporanea dei segni del passato e delle preesistenze. PIAZZA LIBERTA’.La piazza, luogo straordinario e contraddittorio, ampio spazio urbano ove ci si incontra, spazio di tutti che si inserisce nel contesto urbano e ne costituisce un solido tessuto connettivo, stabilendo relazioni solide e coerenti tra i luoghi. Nello specifico, la vicinanza e il rapporto che Piazza Libertà innesca con spazi pubblici fortemente caratterizzati quali la ” TURRI ” , la macchia mediterranea circostante, il mare e le rocce di granito della costa gallurese , richiede di esercitare un ruolo più consono rispetto al presente utilizzo, al fine di renderla un polo di socializzazione e di collegamento con la restante area, per innescare eventi di vario tipo e diventare un palcoscenico dinamico di vita quotidiana. La progettazione prevede la riorganizzazione dell’intero impianto architettonico in un sistema coerente da un punto di vista funzionale ed estetico e la creazione di un forte “land-mark” con potenzialità di volano per la rigenerazione dell’area circostante. L’obiettivo principale della proposta progettuale è stato quello di ricercare un corretto rapporto con la ” TURRI ”, episodio significativo sia per il valore storico sia per ciò che rappresenta per la comunità.La strada principale per raggiungerla a piedi è viale XX SETTEMBRE che diviene un continuum con piazza libertà. Dal viale lo sguardo si estende alla Turri, per tale motivo non sono state proposte architetture in altezza che ne avrebbero rubato la scena, anche il verde sarà di dimensioni appropriate. La piazza sarà resa accogliente dalla presenza di panche e di alberi da decoro. Le panche saranno costituite da supporti in lamiere d’acciaio con fissaggio al suolo e sedute in legno esotico, mentre la vegetazione prevede la sistemazione di piante facenti parte della macchia mediterranea e di alberi autoctoni come il mirto e il corbezzolo. L’illuminazione avverrà tramite pali realizzati in acciaio zincato e con luce direzionata al suolo, le lampade a ioduri metallici garantiranno un basso consumo energetico e limitata manutenzione. L’idea progettuale propone un collegamento carrabile tra via Sonnino e via Imbriani, in tale percorso adiacente la piazza sono stati collocati dei parcheggi a raso. La piazza oltre ad essere separata dal traffico veicolare da un filare di alberi sempre verde, è separata da un leggero dislivello di circa quaranta centimetri. La nuova geometria della piazza ci suggeriva l’inserimento di uno spazio ludico, contraddistinto da una pavimentazione in legno, posta ad una quota più bassa e raccordata tramite gradini. In tale area è presente una superficie dalla forma irregolare costituita da materiale antitrauma, adatto alle attività ludiche dei bambini, l’inserimento di alberi autoctoni garantisce un ombreggiamento dai raggi del sole.Attualmente la piazza è conclusa da una quinta rappresentata dall’albergo; la nostra proposta prevede il rifacimento del prospetto del suddetto edificio e la riorganizzazione del belvedere retrostante, dove sono state pensate delle sedute e arredamenti a verde, dal quale si allarga l’orizzonte visivo; entrambi gli interventi saranno esclusi dal calcolo sommario della spesa delle opere progettate. La superficie della piazza prevede una pavimentazione realizzata con granito locale, che si amplia ulteriormente con una fascia a verde che costeggia viale Bechi. Tale “land-mark” diviene una terrazza sul paesaggio rimarcando prospetticamente la posizione della torre. La fascia verde non è altro che il tetto giardino dell’edificio polifunzionale, concepito dal restringimento della carreggiata di viale Bechi che risulta inadeguata sia nella funzione che nelle proporzioni. L’idea del tetto giardino, che espande la piazza in una valenza più raccolta per momenti da vivere in tranquillità, potrebbe suscitare altri interventi simili nel comprensorio, per un diretto e immediato contatto con la natura. L’accesso all’edificio polifunzionale avviene dal tetto-giardino tramite due collegamenti verticali. Il primo accede direttamente all’interno dello spazio coperto, dove una “reception” accoglie il visitatore e continua in un percorso espositivo, la presenza della caffetteria letteraria rende lo spazio sfruttabile per diversi eventi, il tutto è concluso da uno spazio contemplativo chiuso da un ampia vetrata che mira la torre aragonese e il verde circostante. Il secondo accesso funge da collegamento tra piazza libertà, l’edificio polifunzionale e lo spazio per eventi artistici sottostante. Lo spazio per eventi artistici caratterizzato dal muro esistente in pietra, viene integrato da una gradonata che termina con una parte piana idonea alle esibizioni artistiche. L’area in oggetto efficacemente separata termina col viale Bechi, che attraversato permette di raggiungere la torre aragonese. L’area di intervento si conclude con un parcheggio sfruttabile per gli eventi. “LA TURRI”. Nella moderna concezione di “paesaggio” vengono inglobati i concetti di territorio e ambiente. Col primo si definisce la peculiarità di carattere estensivo-quantitativo e dimensionale mentre con ambiente va inteso uno spazio per l’uomo in ambito biologico o “ecologico” e storico-culturale cioè territorio per l’uomo e vissuto dall’uomo. L’uomo che lo vive gli conferisce forme, assoggettando l’aspetto naturalistico-spontaneo a una costruzione dello spirito proveniente dal sensibile e da considerazioni estetiche che si riallacciano sempre ai dati naturali. Lo spazio circostante “la Turri” viene ripreso e riorganizzato nei percorsi per una fruizione decisamente più chiara. L’esistente presenta tre tracciati simili tra loro che confondono il visitatore da una esplicita scelta di fruizione. Si è pensato di evidenziare il percorso principale che da viale Bechi porta alla torre, mentre i restanti due percorsi vengono ridimensionati cosi da permettere una chiara gerarchia dei percorsi. La macchia che costeggia viale Bechi viene caratterizzata da delimitazioni a raso dalla geometria triangolare nelle quali verrà potenziata la flora locale. Dai percorsi principali si snodano dei cammini naturalistici che si inerpicano lungo l’orografia rocciosa; quest’ultimi potenziati nella fruizione e nei materiali, vengono resi più agevoli e uniformi con l’impiego di pedane rimovibili in legno. Tale sistema di scarso impatto ambientale risulta consono all’ambiente adiacente la torre aragonese. Si propone inoltre una illuminazione segnapasso nei percorsi, che permette una buona visione non disturbando il paesaggio circostante, e una illuminazione concentrata sul prospetto della torre utilizzando proiettori da parete wall washer che ne esaltano le caratteristiche di monumentalità. Alcuni di questi tracciati si distenderanno sino a raggiungere il mare generando delle chiatte di supporto per l’impiego di attrezzature per lo svago come kayak, bike, barche a vela. SPIAGGIA “LA RENA”. Nella ricerca artistico-territoriale risulta pregnante l’aspirazione al sublime naturale, esperibile in un territorio incontaminato e non delimitato, del tutto opposto allo sfruttamento artificiale intensivo e caotico che caratterizza gli spazi urbani. L’obiettivo non è quello di installare oggetti artistici nella natura ma quello di immergersi in essa per rivelarne i più nascosti significati. Non si tratta di creare oggetti tanto da guardare ma di intessere relazioni emozionali. L’architetto disamina di sperimentare la costruzione della conoscenza dello spazio, interpretando il paesaggio secondo criteri formativi e astratti che appagano lo spirito. Volontà di rappresentare con efficacia di sintesi, inserendosi con elementi naturali come la luce, il verde, l’acqua, per generare uno spazio che risponda alla percettività dell’esperienza e che trasmetta sensazioni temporali di serenità e di intimità. L’area allo stato attuale è di difficile fruizione. Via del Mare non è agevole, ed i percorsi per i turisti non sono facili da individuare (stretti e tortuosi). Per questi collegamenti si pensa una ristrutturazione della pavimentazione cosi da renderli più leggibili con l’ausilio di una vegetazione adeguata che ne accentui il tragitto. Il percorso panoramico viene prolungato fino a delimitare il centro storico per un maggior legame tra le due aree. A questo percorso si innesteranno dei collegamenti a quello che vuole essere un hotel endemico, costituito da singole strutture leggere poggianti su travature per limitare l’impatto con un ambiente poco accessibile che mantiene le caratteristiche tipiche della flora gallurese. Le unità abitative di gestione comunale, saranno essenziali, costituite da camere da letto, sevizi e spazio aperto su veranda, comode per essere fruite da visitatori esterni e che apporteranno proventi all’erario comunale. Si stima che essendo quattordici unità, arrecheranno circa quindicimila euro mensili nei periodi di alta stagione.
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    Project details
    • Year 2012
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Waterfront / Urban Furniture / River and coastal redevelopment
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