Rigenera EX S.I.M.E.

Menzione Ascoli Piceno / Italy / 2013

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RELAZIONE SINTETICA 1-La RIGENERAZIONE architettonica, sociale ed economica della città intera potrà avvenire attraverso il riuso creativo dell’abbandono. 2-Il RIUSO dell’edificio nasce dal bisogno urgente nella città di luoghi di partecipazione civile, di confronto e di incontro, di occasione di solidarietà per imparare di nuovo ad essere una comunità, una società che si SPOGLIA dal delirio consumistico, che si nutre di incontro non solo effimero, ma di attività condivise. 2-Il progetto propone l’edificio come strategica CERNIERA di collegamento tra il futuro sviluppo della città moderna (rappresentato oggi principalmente dall’area ex SGL Carbon) e il centro storico, il quartiere di Porta Maggiore e il quartiere di Campo Parignano. 4-Il progetto realizza uno SPAZIO MULTIFUNZIONALE per l’iniziativa e la partecipazione socio-culturale e territoriale, un intervento proiettato verso il futuro, ma saldamente legato alle radici del territorio. 5-Il progetto concretizza il COLLEGAMENTO tra i quartieri attraverso la creazione di nuovi percorsi ciclopedonali, promuovendo la mobilità dolce, e diventa propedeutico per il recupero e la rigenerazione di altri spazi urbani. 6-Il progetto è riconducibile a TRE AMBITI di intervento: ambito1 – ambiente e alimentazione: creare un ponte culturale tra città e campagna, cibo e agricoltura, qualità e sostenibilità. ambito2 – cultura e territorio: diffondere e sviluppare l’identità culturale del territorio. ambito3 – coesione e integrazione: favorire la comunicazione e la collaborazione tra generazioni e culture diverse, le attività di self help e di coworking. 7-Il progetto utilizza le fonti rinnovabili disponibili (ACQUA ARIA TERRA E SOLE) perseguendo la sostenibilità energetica. 8-Il progetto RIDUCE con interventi di “sottrazione” di alcuni volumi secondari. 9-Il progetto RIUSA la struttura e gli spazi nella loro forma e finitura originale mantenendo intatta l’identità degli ambienti e interviene con l’inserimento di alcune architetture parassite che penetrano o si affiancano all’esistente. 10-Il progetto RICICLA gli spazi adeguandoli alle nuove destinazioni e ai nuovi utilizzi. CRITERI GENERALI DELLA PROGETTAZIONE Il progetto scaturisce dalla convinzione che la rigenerazione architettonica, sociale ed economica della città intera potrà avvenire attraverso l'immissione in nuovi cicli di vita degli edifici, dei siti e delle fuzioni in dismissione e attraverso il riuso creativo dell'abbandono. Riciclare quanto oggi risulta abbandonato e/o dismesso significherà generare una città più sostenibile capace di ripensare il modo in cui viviamo, con cui ci muoviamo, di ritessere rapporti creativi con l'ambiente, il paesaggio e la memoria così da reagire allo scenario di regresso. Il progetto di RIUSO dell'edificio dell'ex SIME nasce anche dalla considerazione del bisogno urgente nella città di luoghi di partecipazione civile, di confronto e di incontro tra le generazioni e le culture, di occasione di solidarietà per contrastare l'isolamento e imparare di nuovo ad essere una comunità, una società che si SPOGLIA dal delirio consumistico, che si nutre di incontro non solo effimero, ma di attività condivise, di scambio sincero di esperienze e conoscenze. L'area dove è collocato l'edificio, una volta ai margini della città storica lungo il pendio che scende alla confluenza dei fiumi Tronto e Castellano, nel progetto si propone come strategica cerniera e snodo di collegamento tra il futuro sviluppo della città moderna, rappresentato oggi principalmente dall'area dell'ex SGL Carbon, e il centro storico, il quartiere di Porta Maggiore e il quartiere di Campo Parignano, ognuno con le proprie espressioni culturali di socialità e di vivere da ricucire assieme. Il progetto intende realizzare dunque un “spazio multifunzionale per l'iniziativa e la partecipazione socio-culturale e territoriale”, un progetto proiettato verso il futuro, ma saldamente legato alle radici del territorio, capace di recuperarne il patrimonio materiale e culturale, capace di attivare una rete di competenze, energie, risorse, imprese e associazioni che nel loro insieme funzionino come moltiplicatori di cultura, relazioni, scambio, condivisione, realizzando un'area che sia uno strumento per la crescita delle creatività e una vetrina per le eccellenze culturali. Un progetto che privilegi il collegamento tra i quartieri attraverso la creazione di nuovi percorsi ciclopedonali, promovendo la mobilità dolce, e diventi propedeutico per il recupero e la rigenerazione di altri spazi urbani ed edifici pubblici e/o privati così da arricchire la rete dei collegamenti con una rete di servizi alla comunità. Il “nuovo” edificio sarà destinato, attrezzato e gestito per: coinvolgere tutti i cittadini senza distinzioni di età appartenenza politica o corrente culturale ad una partecipazione attiva e protagonista; favorire lo scambio e la contaminazione tra generazioni e culture diverse; dare eco, spazio e visibilità alle risorse creative locali in campo tecnologico, artigianale, culturale, artistico ed educativo; contribuire al recupero e alla valorizzazione della matrice culturale del nostro territorio ; supportare e fornire consulenza alle iniziative e ai progetti che nascono dalle nuove energie del territorio; organizzare e ospitare eventi, incontri e laboratori; recuperare uno stretto rapporto tra città e campagna; organizzare il turismo agricolo, didattico e culturale realizzando e sviluppando una rete tra le strutture esistenti, e fornendo assistenza e supporto informativo e formativo per la sua espansione e per la sua diffusione nei circuiti nazionali e internazionali; promuovere la filiera corta tra produzione agro alimentare locale e circuiti di consumo consapevole. Il progetto finale è riconducibile sostanzialmente a tre ambiti di intervento, ognuno con i suoi obiettivi e i suoi spazi: Ambito 1 - AMBIENTE E ALIMENTAZIONE L'obiettivo è quello di creare un ponte culturale tra città e campagna, cibo e agricoltura, qualità e sostenibilità, modernità globale e tradizione locale, attraverso: la valorizzazione della produzione agro-alimentare biologica e delle lavorazioni naturali, con le attività di ristorazione, di scuola di cucina e di laboratori didattici dell'orto; l'educazione al gusto, all'alimentazione sana, al cibo di qualità e al consumo consapevole, con uno store biologico permanente e un mercato periodico di prodotti tipici e del baratto, con la possibilità di incontri sulle pratiche del buon cibo e del buon vivere; la promozione della mobilità sostenibile, grazie alla realizzazione di due percorsi ciclopedonali: un percorso pensile che, passando per la terrazza posta al piano primo (piazza superiore), colleghi l'area SGL Carbon a Corso Mazzini (il decumano di Ascoli), all'altezza dei Giardini Colucci (anch'essi luogo da riqualificare e valorizzare) fino all'esistente pista ciclabile presente su Corso Vittorio Emanuele; un collegamento tra la terrazza (piazza superiore) e la piazza inferiore, attuale parcheggio posto al piano terra, nella quale si troverà un punto di noleggio bici, e che andrà a collegarsi anch'essa con la suddetta esistente pista ciclabile. Ambito 2 - CULTURA E TERRITORIO La missione è quella di diffondere l'identità culturale del territorio urbano, fornendo spazi che incoraggino nuove esperienze e valorizzino iniziative locali già avviate, mediante: la realizzazione di spazi culturali per conferenze, per la musica e il teatro; la tutela del patrimonio culturale locale e della sua conoscenza attraverso la realizzazione di un ecomuseo, in cui venga previsto sia uno spazio espositivo fotografico che documenti la storia passata del territorio e della città, sia il coinvolgimento attivo degli abitanti per la raccolta e la trasmissione di testimonianze orali, scritte e visive dei luoghi e delle tradizioni; la realizzazione di un punto panoramico sulla città; una libreria incentrata alle tematiche dello sviluppo sostenibile del territorio; la promozione della conoscenza delle risorse ambientali della zona attraverso un'agenzia turistica che organizzi e promuova il turismo culturale e didattico con mobilità alternative per il territorio agricolo. Ambito 3 - COESIONE E INTEGRAZIONE Il fine è quello di favorire la comunicazione e la collaborazione tra generazioni e culture diverse, con attività di laboratorio, scambio di esperienze e diffusione e crescita delle attività di self help e di coworking, più precisamente attraverso: la realizzazione di incubatori di progetti per start up, associazione e impresa sociale, con l'assistenza di un team esperto di consulenti professionali; il recupero di antichi mestieri artigianali che stanno scomparendo, come il fabbro, il falegname e il ceramista, con la costruzione ad hoc di laboratori dove poter realizzare i manufatti autonomamente ma con il supporto di un vero artigiano; la realizzazione di una ciclofficina dove imparare ad effettuare da soli le riparazioni ai mezzi; la realizzazione, all'interno della palazzina all'ingresso del fabbricato da via dei mulini, di un ostello realizzato ispirandosi alla filosofia del riuso, con soluzioni low budget e arredi la cui creazione e manutenzione possa essere affidata agli stessi laboratori. Il progetto recupera quindi all'uso pubblico dei cittadini un prezioso e ampio spazio per farne un luogo di incontro e aggregazione, un laboratorio attivo di cultura, un punto di riferimento per la ricerca comune di benessere sociale e di qualità della vita. L'intervento si prefigge anche di diventare un progetto pilota per altri interventi sulla città legati dalla stessa filosofia, e una sorta di marchio riconosciuto a livello nazionale quale eccellenza della sostenibilità. SCELTE IMPIANTISTICHE E SOLUZIONI ENERGETICHE Una location come il complesso dell’ex SIME che intenda ospitare anche eventi sostenibili necessita di tecnologie ed accorgimenti mirati al risparmio energetico e all’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili. La particolare posizione dell’edificio non lascia spazio a soluzioni oggi comunemente realizzate, come ad esempio l’installazione di pannelli fotovoltaici o solari termici, in quanto il complesso non presenta l’orientamento idoneo e si troverebbe in ombra per buona parte della giornata. Tuttavia, è possibile ipotizzare delle soluzioni che, previo dimensionamento, aiutino a mantenere contenuti i consumi di acqua ed elettricità: la manutenzione dell’esistente impianto idroelettrico ad acqua fluente, attualmente funzionante con due turbine (una di riserva all’altra) e in produzione. L’idroelettrico vanta rispetto ad altri sistemi una migliore sostenibilità, maggiore disponibilità e quindi minori costi per la manutenzione e la produzione di energia, ed inoltre potenzialmente funziona per gran parte dell’anno; la manutenzione del silos esistente che permette di poter accumulare l'acqua piovana per poterla utilizzare negli scarichi domestici e nell'irrigazione delle serre e degli orti didattici; l’installazione di un pozzo provenzale per il pre-trattamento dell’aria. Tramite una torre di aspirazione, l’aria viene prelevata e, dopo aver attraversato un sistema di tubazioni interrate dove scambia calore con il terreno, giunge all’interno dell’edificio. Questo sistema geotermico “di superficie” utilizza l’inerzia termica del suolo, cioè la sua temperatura relativamente costante (a 2 m di profondità è di circa 15 °C d'estate e 5 °C d'inverno) in modo da pre-riscaldare in inverno o pre-raffrescare in estate l’aria introdotta nell’edificio; l’installazione di un sistema di pompe di calore che, utilizzando fonti rinnovabili come l'aria e l'acqua, si presenta come un sistema a basso impatto ambientale. In particolare, possono essere installate sia pompe di calore aria-acqua utilizzando l'aria pre-trattata dal pozzo provenzale, sia pompe di calore acqua-acqua che sfruttino l'acqua del torrente Castellano o quella già incanalata per il funzionamento delle turbine. Grazie all'energia prodotta dall'impianto idroelettrico, inoltre, vengono abbattuti i costi energetici per il suo funzionamento; il posizionamento di camini di luce per illuminare in maniera naturale i locali più bui, come ad esempio i piani interrati. Questo eco-sistema di illuminazione sfrutta direttamente l’energia solare, contribuisce a risparmiare energia e a ridurre le emissioni di anidride carbonica normalmente prodotta dall’utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili. Inoltre il sistema possiede, grazie alla sua estrema efficienza, un ridotto tempo di pay back, con un guadagno anche in qualità dell’illuminazione ottenuta poiché, essendo naturale, ne possiede tutte le caratteristiche: sensazione di maggior comfort, percezione dei veri colori senza distorsioni cromatiche, regolazione dei cicli biologici. TECNICHE E INNOVAZIONE RIDUCI - RIUSA - RICICLA Il progetto RIDUCE con interventi di “sottrazione" di alcuni volumi secondari, di pulizia delle linee dell'edificio principale, e poi attraverso l'inserimento di nuove "scatole" edilizie dentro all'esistente, non modifica l'involucro originale ma ne incrementa le prestazioni in rapporto a obiettivi energetici e di sostenibilità e funzionali. Così i camini di luce che portano l'illuminazione naturale ai locali più interni. Il progetto RIUSA la struttura e gli spazi nella loro forma e finitura originale e mantenendo intatta l'identità degli ambienti, li adegua alle nuove destinazioni d'uso conservando quanto più possibile il bene così com'è giunto fino a noi. Si interviene sui materiali e sulla struttura attraverso operazioni di pulitura e consolidamento per arrestare e limitare gli effetti del tempo e del degrado. Poi si interviene con l'inserimento di alcune architetture parassite che si attaccano alla superfiicie dell'edificio principale o lo penetrano, creando le relazioni cercate con il contesto. Il nuovo integra l'esistente, ma si tratta di un'aggiunta compatibile e di qualità, che mettendo in evidenza la sua autonomia, partecipa alla stratificazione storica e di significato dei vari elementi architettonici. Così i percorsi pedonali che dall'edificio si dirigono alla città moderna e al centro storico. Così l'ascensore che porta all'ultimo piano dell'edificio dei silos e crea il punto panoramico verso la città. Dal punto di vista tecnico, il recupero prevede la ricerca e l'applicazione di soluzioni tecnologiche - impianti e servizi - in grado di assicurare la fruibilità dell'edificio e di rispondere allo stesso tempo a principi di bioarchitettura e di sostenibilità energetica. Così considerata l'altezza degli ambienti tutti gli impianti saranno realizzati e lasciati a vista senza realizzare tracce e sventramenti sui paramenti murari e ove necessario nascosti in contropareti. Il progetto RICICLA gli spazi in nuove destinazioni e nuovi utilizzi: la piazza di sotto, attuale area di parcheggio venendo dalla strada dei mulini, in piazza pedonale di incontro, di arrivo e di smistamento alle varie aree tematiche, di noleggio bici e di arrivo all'ostello; la piazza di sopra sulla grande terrazza forse mai utilizzata in precedenza, nell'altra piazza di incontro e smistamento ai vari percorsi ciclopedonali che da essa partono; i silos di stoccaggio delle granaglie, all'epoca del pastificio, in silos della memoria con l'ecomuseo della cultura picena e della memoria urbana e il punto panoramico sulla città; l'area verde di risulta del lotto in orti condivisi con accesso dal lungo fiume e dai laboratori; i magazzini sul lungo fiume in spazi per i mercati periodici e lo store biologico; gli ambienti della vendita dei materiali elettrici in ristorante del gusto e scuola di cucina, spazi espositivi e laboratori, sala convegni e sale per esposizioni temporanee. L'innovazione coinvolge l'aspetto della gestione e dei processi di collaborazione, di coesione sociale e di sostenibilità dei tre ambiti di sviluppo del progetto. Il singolo cittadino, il piccolo esercente, il professionista o l'artigiano, fino all'impresa piccola o grande, tutti potranno svolgere ruoli di sostegno e partecipazione attiva all'interno della struttura: il cittadino aderendo con tessera associativa, diventando un contadino urbano e proponendo progetti ai bandi periodici; il piccolo esercente, il professionista e l'artigiano proponendo la propria professionalità a servizio delle iniziative del centro e proponendo progetti; le imprese diventando sponsor o partner dei progetti da realizzare o facendosi promotori di progetti.
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    RELAZIONE SINTETICA 1-La RIGENERAZIONE architettonica, sociale ed economica della città intera potrà avvenire attraverso il riuso creativo dell’abbandono. 2-Il RIUSO dell’edificio nasce dal bisogno urgente nella città di luoghi di partecipazione civile, di confronto e di incontro, di occasione di solidarietà per imparare di nuovo ad essere una comunità, una società che si SPOGLIA dal delirio consumistico, che si nutre di incontro non solo effimero, ma di attività condivise. 2-Il progetto...

    Project details
    • Year 2013
    • Status Competition works
    • Type Adaptive reuse of industrial sites / Bridges and Walkways / Cycle Paths / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Recovery of industrial buildings
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