Città dell’acqua e del benessere

Progetto vincitore del concorso “Citta’ dell’acqua e del benessere Rome / Italy / 2007

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Il concorso bandito dall’Eur Spa ha per oggetto la progettazione dell’iniziativa denominata “Città dell’acqua e del benessere”.
L’ intervento è diviso in due comparti che vengono denominati comparto A e comparto B. Il progetto preliminare presentato interviene, anche, nell’area dell’ex velodromo Olimpico. Il tentativo espresso è quello di coniugare la conservazione dell’immagine d’insieme del complesso, con la fruizione pubblica e con la migliore messa a reddito delle opere progettate. In aderenza al concept presentato il progetto ha conservato il segno dell’invaso, l’andamento curvilineo dell’ex gradinata, il percorso anulare di coronamento con la gradinata, l’involucro del fabbricato della tribuna principale ed il segno del corsello. La fruizione pubblica è ottenuta dalla realizzazione di più accessi permettendo ai cittadini di “ entrare dentro” al complesso e non di “girare attorno”; dalla presenza di servizi al quartiere quali scuole, ludoteca, centro anziani, spazi per il municipio e parcheggi. Il segno caratterizzante il progetto presentato è la copertura a forma di goccia che cadendo dal cielo si trasforma in piscine, fontane e ruscellando collega idealmente la zona dell’ ex velodromo con il comparto B. L’ intervento è ubicato a Roma Sud, quartiere Eur. Il comparto A è delimitato da Via dell’ Oceano Pacifico, Viale dei Primati Sportivi, Viale del Ciclismo e Viale della Tecnica. Il comparto B confina con Via dell’ Oceano Pacifico, Via della Grande Muraglia e con altra proprietà.

COMPARTO A
- realizzazione di un complesso multifunzionale di SUL pari a 32.500 mq, le cui funzioni prevalenti sono legate all’attività sportivo-ricreativa
- complesso di servizi pubblici (scuole, ludoteca, centro anziani, spazi multimediali) di SUL pari a 5.500 mq

COMPARTO B
- realizzazione di un edificio con destinazione non residenziale di SUL pari a 21.000 mq.
La goccia, la cui sagoma richiama le attività acquatiche in essa contenute, diviene l’icona del progetto: rende il complesso e la sua destinazione prevalente facilmente riconoscibili nell’immaginario dei futuri fruitori. Parte di questa copertura è mobile, per ottimizzarne la fruizione estiva e invernale. Si è ipotizzato un sistema di cavi d’acciaio, tesi fra la copertura fissa e la piazza, dove far scorrere una sorta di velario, composto da elementi lineari in tessuto sintetico, eventualmente rimovibili d’estate. Al di sotto della goccia, l’area delle piscine dell’Aquatic Center è separato dallo spazio per le attività all’aperto, tramite una parete vetrata, parzialmente apribile in estate, garantendo la possibilità di sfruttare gli spazi per attività in comune. Allo stesso modo, si accede ai suddetti spazi aperti anche dal prospiciente Centro benessere, in diretta continuità funzionale. Il centro è organizzato attorno alla goccia mediante moduli funzionali ortogonali, parzialmente intercomunicanti, distribuiti secondo le seguenti macroaree: area accoglienza e ristoro, blocco spogliatoi e servizi, area fitness/palestre, area trattamenti benessere/beauty, area relax, saune, area benessere legata all’acqua. Da viale Oceano Pacifico si oltrepassa una fascia verde di filtro, a salvaguardia del triplo filare di pini esistente, e il vialetto carrabile di servizio, per giungere a una piazza leggermente inclinata antistante
l’edificio in linea su pilotis. Sulla sommità dell’edificio è stata riproposta una pensilina, come nel progetto originario, di forma identica - secondo le prescrizioni delle “Linee guida” – cui è stato dato il compito di alloggiare dispositivi per la captazione dell’energia solare,nonché di limitare il soleggiamento degli spazi commerciali a doppia altezza che affacciano sull’invaso centrale. Le aree esterne al Velodromo, come pure la piazza interna di cui si è parlato, oltre a essere dedicate al verde pubblico, sono strutturate come spazio polifunzionale legato alle attività sportive. Sono attraversate da percorsi benessere, lungo i quali è possibile svolgere attività fitness all’aperto. Vi sono inoltre aree di sosta attrezzate e uno spazio per il gioco dei bambini, opportunamente collocato in prossimità del centro civico e della ludoteca, quale testata del vialetto pedonale che, costeggiando il velodromo, serve tutti gli edifici pubblici.

Parcheggi e verde
Il totale dei parcheggi nel comparto A + il comparto B è pari a mq. 38.000 di parcheggi pubblici e mq. 23.750 di parcheggi pertinenziali per un totale di mq. 61.750. E’ prevista la realizzazione di verde pubblico nel comparto A pari a mq. 13.000 e nel comparto B pari a mq. 8.400 per un totale di mq. 21.400.

Attività Pubbliche di Quartiere
L’intervento prevede la realizzazione di edifici per attività pubbliche di quartiere, ubicati in un’area del Comparto A, indipendente dalla struttura multifunzionale privata, che sarà ceduta al Comune di Roma, secondo le modalità descritte nell’”Accordo di Programma”. Risponde alla richiesta di realizzare una Scuola Materna di 5 sezioni, un Asilo Nido di 3 sezioni, una Scuola Media di 9 aule, un Centro Anziani, una Ludoteca, degli Spazi per il Municipio con annessi spazi per Attività Multimediali.
Oltre agli edifici ed alla sistemazione delle aree ad essi pertinenti, nell’area pubblica da cedere, verranno realizzati spazi aperti attrezzati, in particolare una piazza ed un’area verde sistemata a parco, precedentemente descritta.

Piazza Pubblica
Parte integrante del programma degli interventi in progetto è la costruzione di una piazza pubblica, di collegamento con il quartiere circostante, come richiesto nelle “Linee guida per il progetto”. Completano il programma le sistemazioni a verde e le attrezzature d’arredo degli spazi aperti, in larga parte di pertinenza delle strutture e, quindi, ad accesso regolamentato. Lungo i percorsi pedonali interni all’area sono previste piste ciclabili.

Viabilità, accessibilità carrabile e parcheggi
L’intera area pubblica non è attraversata da alcuna strada carrabile; la percorribilità per i mezzi di servizio è però garantita sui due percorsi pedonali che penetrano nel comparto e nella piazza pubblica di quartiere. Al di sotto dell’edificio polifunzionale e dell’adiacente piazza, con accesso da Viale della Tecnica (Q. m 17,50 s.l.m.), è previsto un parcheggio pubblico interrato, distribuito su due livelli, che misura complessivamente mq 8.644. Tale superficie concorre a soddisfare il fabbisogno di parcheggi pubblici interrati (mq. 14.844), prescritto per il Comparto A.

Illustrazione delle ragioni della soluzione prescelta sotto il profilo localizzativo e funzionale, considerata la perfettibilità ambientale, le preesistenze archeologiche e la situazione complessiva della zona in relazione all’Accordo di Programma ed alle “Linee Guida”

Evitando qualsivoglia modifica sostanziale e strutturale rispetto a quanto descritto nel concept proposto in primo grado, il progetto preliminare approfondisce gli aspetti morfologici e funzionali del complesso, le relazioni fra le parti e con il contesto urbano, offrendo soluzioni coerenti al concept medesimo. Il programma di interventi consegnato ai concorrenti impone di confrontarsi con la presenza del Velodromo Olimpico, con l’obbiettivo di dare al nuovo complesso multifunzionale un valore di Landmark di qualità pari a quella delle preesistenze. Il progetto preliminare presentato recepisce gli orientamenti e le indicazioni architettoniche espresse dalle “Linee guida” e prevede, altresì, esplicitamente la demolizione integrale di tutto l’esistente, come richiesto dal Disciplinare di Gara del Concorso.

Nel caso specifico, si deve restituire, con gli strumenti della contemporaneità, la concezione spaziale del Velodromo nella sua integrità. A questo proposito, si è proceduto a una valutazione, indubbiamente discrezionale e soggettiva, dei valori architettonici da tramandare, operando una trasformazione controllata. Operazione squisitamente progettuale dunque, basata, certamente, sulla conoscenza storica e filologica dei caratteri architettonici originali, ma che si configura anche come elaborazione ben mirata di nuove soluzioni architettoniche e costruttive.
Al di là del valore storico dell’edificio quale testimonianza materiale del passato, ciò che deve essere oggetto di valutazione è il riconoscimento dell’opera architettonica nelle sue potenzialità artistiche rispetto alla contemporaneità.
Si è mantenuta, quindi, l’unità architettonica e spaziale del progetto esistente, rafforzando, nell’idea di progetto, la rilevanza spaziale del catino come matrice con formativa principale del disegno di suolo dell’intera area di concorso, non solo dal punto della sua riconoscibilità visiva, ma anche attraverso la ricerca di una continuità percettiva e fruitiva tra gli spazi esterni, i pendii e gli spazi interni al catino stesso. Si è garantita l’iterazione con il contesto urbano circostante. Permeabilità con l’intorno: questo è il concetto cardine di una forma continua, da cui nascono percorsi radiali e concentrici che si relazionano con l’ambito urbano.

Una metà del catino è stata integrata nel disegno del verde pubblico, l’altra metà appartiene alla città, l’insieme è ricucito dalla curva parabolica del corsello che percorre la sommità del Velodromo. Il profilo del corsello, risultante dalla complessa geometria dell’invaso, studiata per ottimizzare le condizioni di visibilità dei diversi settori dell’impianto, viene rivalutato come promenade e stabilisce lungo il suo percorso punti di vista e relazioni spaziali continuamente mutevoli fra le superfici conoidali del velodromo e il volume delle coperture dell’Aquatic Center.

Il corsello assicura la percezione dell’insieme nella sua dinamica unitarietà. Lo spazio destinato a verde pubblico è organizzato partendo dal disegno spaziale della metà “naturale” del velodromo. Una presenza evocativa. Un oggetto artificiale restituito alla natura. Un fuori scala nel compito disegno dei tracciati urbani in questo settore residenziale del quartiere.
Un elemento di passaggio, e anche di filtro, verso elementi architettonici e destinazioni d’uso a scala metropolitana che si attestano su viale Oceano Pacifico. Il complesso del Velodromo è inserito con equilibrio in un’alternanza fra edifici e spazi aperti, caratterizzante il disegno a città-giardino di questo settore del quartiere, contribuendo a determinare un margine urbano fortemente connotato dalla dominanza dei secondi rispetto ai primi. D’altra parte, il rapporto con il terreno è uno degli elementi più presenti nel progetto originario e porta a mantenere ridotta l’evidenza dell’elemento costruito nella parte centrale del Comparto A. Un parco, la collina artificiale del Velodromo delimitano una piazza, dove la presenza metafisica della copertura a goccia dell’Aquatic Center si offre come scultura a scala territoriale. Il segno della goccia, contenuto nelle dimensioni del catino, si armonizza con le forme del Velodromo senza prevalere, soprattutto rispetto alle visuali dalla strada: piuttosto che teso verso l’alto, è dolcemente appoggiato al terreno. Peraltro, la collocazione degli edifici pubblici su viale della Tecnica consente di mantenere un basso impatto rispetto al tessuto residenziale prospiciente e garantisce la visibilità del catino del Velodromo dai tracciati viari primari. E’ stata studiata con particolare attenzione l’accessibilità pedonale, per fare del Comparto A uno spazio a servizio del quartiere, con ampie aree verdi attrezzate di pubblica fruizione al suo interno. Si diceva della piazza ricavata al di sopra dell’area dell’ex campo da gioco del Velodromo. Elemento qualificante dell’intervento di rivalutazione, la piazza è ricavata dalla copertura degli spazi ricavati all’interno della cavea.
Viene conservato il fronte su viale Oceano Pacifico quale ingresso principale del complesso. Qui il progetto prevede una strada complanare d’accesso ai parcheggi pubblici e pertinenziali, e la fermata di un servizio navetta per il trasporto pubblico gratuito di collegamento tra la nuova struttura sportiva e ricreativa e la più vicina stazione della linea B della metropolitana.
Per quel che riguarda il fronte sul viale dell’Oceano Pacifico, il progetto tiene conto dei caratteri e dell’immagine consolidata sulla strada che, sul versante dell’ex Velodromo, è connotata dalla continuità dei filari arborei e da allineamenti arretrati rispetto al filo stradale, compreso quello dell’edificio della tribuna principale. Il progetto rispetta la sistemazione attuale delle alberature, secondo quanto indicato nell’elaborato “Stato di fatto – alberature” del Programma di Interventi. L’azione progettuale preserva e mette in luce i valori formali più caratteristici e significativi del Velodromo e al tempo stesso risponde agli attuali fabbisogni e ai requisiti propri delle nuove destinazioni d’uso. Rispetta, inoltre, quanto prescritto dall’Accordo di Programma (di cui alla delibera del Consiglio Comunale di Roma del 25 giugno 2007 n.118), le cui previsioni in termini qualitativo - prestazionali sono poste alla base del DPP a base di gara; tiene conto, infine, delle controdeduzioni formulate dalla Giunta Comunale, nella seduta del 28 giugno 2005, in relazione alle richieste avanzate dal Municipio XII con deliberazione n. 3 del 13.02.2004. Il complesso programma edilizio è stato rigorosamente seguito, realizzando il massimo grado di integrazione funzionale. Il mix multifunzionale proposto conferisce all'area “Velodromo Olimpico” un nuovo e appropriato ruolo di polarità a livello urbano che consente di aggregare funzioni ed attrezzature private a carattere sportivo - ricreativo, supportate da attività di servizio all'attrezzatura prevalente a funzioni e servizi pubblici di carattere locale di completamento alla dotazione prevista per il quadrante urbano di riferimento. I nuovi elementi edilizi, come prescritto dal documento “Linee Guida”, sono stati individuati nell’ambito volumetrico del Velodromo e, per la restante parte, in nuove costruzioni da realizzarsi sia sull’area del terreno di gioco, sia negli spazi all’esterno della sagoma del velodromo e all’interno del perimetro del Comparto. Il progetto preliminare tiene conto, inoltre, della possibilità di individuare due fasi temporali di realizzazione, la prima relativa alle Attività Prevalenti con i relativi servizi di supporto, la seconda relativa a tutte le altre attività.
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