Nuova stazione Interscambio Milano Bovisa | mauro bozzarello

Lo studio del tema della stazione di Bovisa e delle relative piazze è stato affrontato attraverso una sequenza di passaggi molto importanti, per comprendere a pieno il luogo in cui stavamo andando a progettare e le sue necessità. I primi passaggi che abbiamo compiuto sono stati: riflettere sulla storia della periferia di Milano, capire i problemi presenti nell’area e analizzare come la stazione si relaziona alla città. La città, così come noi la vediamo oggi, si è creata nel corso della storia. Il momento che ha caratterizzato, modificato e trasformato definitivamente la Bovisa, è stato nel 1880, il passaggio da zona agricola a periferia industriale. Negli anni successivi, Bovisa diventa il grande quartiere industriale di Milano, il nodo più importante della città. Qui si incontrano diverse linee ferroviarie e, vicino alla stazione, si sviluppano le officine del gas. Questa situazione permane fino agli anni ‘70, quando le fabbriche iniziano a essere dismesse e il quartiere inizia a perdere la propria identità, diventando un luogo di degrado urbano e sociale. La svolta si ha alla fine degli anni ‘80 con la costruzione del passante ferroviario e la proposta di portare, nelle aree dismesse delle fabbriche, la sede del Politecnico. Grazie all’università il quartiere ricomincia a vivere. La ferrovia a Bovisa ha avuto un’importante funzione: luogo centrale di unione di tutto l’hinterland, ma allo stesso tempo, di isolamento dalla città. Un altro aspetto importante da considerare è la separazione in due parti del quartiere proprio a causa della presenza della stazione. Attraverso il nostro progetto, abbiamo proprio cercato di unire queste due parti del quartiere e allo stesso tempo abbiamo voluto dare alla città due piazze, due luoghi dello stare, per poter vivere anche quegli spazi che attualmente nelle periferie non vengono utilizzati. I nostri interventi (la stazione, le piazze e il verde) derivano dall’idea di considerare il nostro progetto come un’architettura totale, posto a sua volta in un altro grande manufatto: la città. Le città sono costituite da diverse parti e gli elementi più importanti che la caratterizzano sono i monumenti. La periferia industriale era caratterizzata da fatti urbani, come i capannoni industriali, le cascine, le ferrovie, le case a ringhiera, i gasometri e le ciminiere: questi ultimi diventavano i monumenti di Bovisa. A Bovisa, infatti, non vi era un vero e proprio centro storico, quello che la caratterizzava era l’Architettura delle fabbriche e la loro forte presenza figurativa. I gasometri e altri oggetti urbani, perciò, diventano presenze monumentali e il paesaggio industriale che si crea assume quasi un carattere epico. Nel nostro progetto, perciò, abbiamo pensato ad una stazione che potesse essere soprattutto un monumento per il quartiere, con quel carattere epico che un gasometro o una ciminiera riesce a trasmettere alla città. Ovviamente la stazione assolve le classiche funzioni e risponde anche all’esigenza di luogo di aggregazione, ma il carattere che principalmente pensiamo possa comunicare è quello di nodo all’interno di un quartiere così diviso dalla stazione stessa. Con il nostro intervento abbiamo cercato di riqualificare anche la zona intorno alla stazione, cercando di riportarla a quello spirito che una volta era presente nel quartiere industriale più vissuto di Milano. Pensiamo che grazie al nostro progetto sia possibile ricostruire l’identità di questo luogo.