Notti d'estate di Piet Mondrian
Esercitazione di Informatica Grafica Fisciano / Italy / 2011
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La presente relazione ha come oggetto d’indagine il quadro di Piet Mondrian dal titolo “Notti
d’Estate”(1907). E’ stata condotta questa scelta sia per rispondere ai gusti di ciascun componente del
gruppo, e sia perché ha rappresentato una occasione di mettere in pratica i principi base della
manipolazione del colore parallelamente a quelle che sono state le fasi evolutive della carriera dell’artista.
Si è analizzato il dipinto avendo come punto di riferimento le fasi che contraddistinguono la carriera di
Mondrian, a partire dal realismo fino ad arrivare al De Stjl, in cui la percezione del finito viene a mancare. E’
stata una scoperta continua. L’arancio e il violetto di alcune sue prime tele, come “Notti d’Estate”, dominate
dagli alberi hanno gli stessi effetti cromatici di una foto fatta con un filtro in grado di esaltare le sfumature.
La produzione realistica di Mondrian non mostra fronzoli. Il quadro in esame raffigura un paesaggio in
piena estate, su cui si stagliano due alberi in riva ad un lago. Durante questa fase si evitano contrasti forti e
tonalità vivaci ,ottenendo come risultato una certa monotonia. Nella primissima opera di Mondrian vi è una
chiara preferenza per i formati orizzontale e verticale. In questa prima fase si può parlare anche di
paesaggio sferico,rappresentato,in tal caso,dalla luna e il suo bagliore. Con l’utilizzo di Photoshop
CS5/Extended si è operato un primo miglioramento dell’ immagine. L’istogramma presentava un picco della
curva sulla sinistra, sintomo di una immagine molto scura, cioè sottoesposta. L’immagine presentava la
dominante cromatica del blu. Con la regolazione livelli si è corretta la dominante cromatica e la luminosità.
Si è agiti in maniera diretta e lineare sull’andamento degli istogrammi dei singoli canali. Sin dall’inizio del
lavoro si è impostato lo spazio colore RGB, anche se il progetto è destinato alla stampa in quadricromia.
Per ridisegnare e ripercorrere le differenti fasi della carriera di P.Mondrian , una volta acquisita l’immagine
raster di riferimento, si è operato usando i livelli. Grazie ai livelli è stato possibile creare e modificare
l’immagine mantenendo l’integrità dell’originale. Il funzionamento dei livelli di regolazione è simile a quello
di un filtro. Contengono informazioni su come elaborare l’aspetto dei livelli sottostanti,che vengono
visualizzati attraverso la regolazione senza essere modificati realmente. Poiché i pixel originali
dell’immagine trattata non vengono alterati,non si perdono le informazioni sorgente,si rispetta
maggiormente l’immagine ed è possibile usare più regolazioni sovrapposte per calibrare diversi aspetti. Le
regolazioni dei colori che Photoshop offre sono molte: il funzionamento di base è identico, ma lavorano su
parametri diversi e offrono diverse interfacce a seconda del tipo di lavoro da fare. Per lavorare sui colori si
può scegliere di utilizzare il comando Livelli, come è stato in gran parte fatto, oppure provare regolazioni
studiate per migliorare aspetti specifici, ma meno rispettose dell’originale. Utilizzare la regolazioni Livelli
porta infatti ad un risultato in linea con la sorgente, mentre alcune regolazioni la modificano in maniera
incisiva. Si è utilizzato il comando “Vividezza” per esaltare i colori di una immagine abbastanza naturali.
Aumenta infatti la saturazione dei colori meno vivi, ma mantiene quelli già saturi, evitando di ottenere zone
troppo evidenti o perdita di dettaglio. Il comando Tonalità/Saturazione ha dato invece la possibilità di agire
sia sull’aspetto generale dell’immagine, virando quindi tutti i colori, sia in maniera specifica su un singolo
colore. Questi ultimi comandi sono stati impiegati in modo particolare nel riproporre la fase del simbolismo
e luminismo dell’autore, ricca di contrasti e colori vivaci in accordo al suo interesse per la teosofia. Il
pannello Regolazioni ha due modi d’uso: per creare una nuova regolazione e per modificare i parametri.
Photoshop offre diverse librerie di pennelli predefiniti con cui è possibile dipingere illustrazioni. Grazie a
questa possibilità è stato più agevole il ridisegno dell’immagine raster di partenza secondo i canoni del
periodo cubista, della prima astrazione e del De Stijl. In queste fasi Mondrian cominciò ad abolire la
differenza tra il primo piano e lo sfondo dell’immagine. Mondrian gioca con l’orizzontale e verticale, alla
ricerca di una composizione ideale. I suoi dipinti diventano più vivaci applicando doppie linee. Da un uso
preponderante delle tonalità di terra, come il marrone, il verde scuro e l’ocra, si giunse ad utilizzare un
linguaggio astratto, che consisteva di colori primari rosso-giallo-blu, di linee e piani. In tal modo linea e
piano, colore e non-colore sono interdipendenti e perciò ugualmente importanti.
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La presente relazione ha come oggetto d’indagine il quadro di Piet Mondrian dal titolo “Notti d’Estate”(1907). E’ stata condotta questa scelta sia per rispondere ai gusti di ciascun componente del gruppo, e sia perché ha rappresentato una occasione di mettere in pratica i principi base della manipolazione del colore parallelamente a quelle che sono state le fasi evolutive della carriera dell’artista. Si è analizzato il dipinto avendo come punto di riferimento le fasi che contraddistinguono la...
- Year 2011
- Status Research/Thesis
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