Casa White O - Analisi architettonica
Esercitazione di Architettura e Composizione Architettonica II Santiago del Cile / Chile / 2011
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Erano gli anni di Toyo Ito quando Edoardo Godoy lo conobbe alla Biennale di Venezia e gli raccontò di quel suo sogno cominciato qualche anno prima a Marbella, cittadina a nordovest di Santiago, adagiata tra colline panoramiche e campi da golf. 8 architetti cileni ed un paesaggista si erano messi attorno ad un tavolo ed avevano discusso di come realizzare la prima delle 8 fasi del progetto armonico. Era un’idea pionieristica, quella di comprare un grande lotto di terra, chiamarlo Ocho al Cubo, arricchirlo di 8 progetti residenziali che insieme raccontassero della propria individualità, ascoltando quella degli altri attraverso un armonico linguaggio distintamente cileno. Le 8 case sarebbero state vendute a 8 clienti interessati a quel luogo e desiderosi di raccontare il bello del Cile, quello che non è solo natura meravigliosa, ma anche lavoro degli uomini. Sarebbe stato un percorso la cui prima fase prevedeva 8 ville di cemento di 250-300 mq per 8 architetti cileni, che avrebbero passato il testimone ad altri 8 architetti internazionali nella seconda, per altre 8 ville sempre di cemento ma di 400 mq. Toyo Ito doveva essere il primo e rispose “no, grazie”. Poi, ci ripensò. Sarebbe stato il suo primo progetto sudamericano, rara opera residenziale dello sperimentatore giocoso. Poteva dare il suo contributo ad un’idea bella e, a 33 anni dalla sua White U, trovare l’anello mancante, chiudere quel cerchio lasciato aperto. Arrivato sul sito di Ocho al Cubo, si rese conto che quel ferro di cavallo interrato, e chiuso nel dolore di una sorella che aveva appena perso il padre delle proprie figlie, poteva aprirsi qui alla gioia di un paesaggio mozzafiato. Il lotto scendeva verso valle e, oltre le ville d’architetti come Sebastian Irarrazaval, Smilian Radic, Mathias Klotz e Christian De Groote, guardava alle montagne di nordest. Copertura orizzontale ed elementi verticali erano i vincoli ortogonali di un manufatto che invece avrebbe poggiato sopra un inarcamento naturale.
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Erano gli anni di Toyo Ito quando Edoardo Godoy lo conobbe alla Biennale di Venezia e gli raccontò di quel suo sogno cominciato qualche anno prima a Marbella, cittadina a nordovest di Santiago, adagiata tra colline panoramiche e campi da golf. 8 architetti cileni ed un paesaggista si erano messi attorno ad un tavolo ed avevano discusso di come realizzare la prima delle 8 fasi del progetto armonico. Era un’idea pionieristica, quella di comprare un grande lotto di terra, chiamarlo Ocho al Cubo,...
- Year 2011
- Main structure Reinforced concrete
- Status Research/Thesis
- Type Single-family residence
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