VPVS Contest

Rigenerazione dell'area produttiva del Villaggio Prealpino Vantini Stocchetta | 2° Classificato Brescia / Italy / 2013

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Il progetto proposto ha come scopo quello di “aprire” il comparto edilizio oggetto del concorso per fare entrare la vita al suo interno. Apertura in senso fisico ma anche in senso funzionale e simbolico. Dal punto di vista fisico, e quindi dei volumi costruiti, si è pensato di demolire alcuni degli edifici che risultavano superfetazioni rispetto all’impianto consolidatosi negli anni, in modo da ricostruire gli accessi sui due assi principali (come in origine) e quindi rendere permeabile l’intero comparto. In questo modo si è voluto anche ricostruire la relazione tra gli spazi e le corti in maniera armoniosa. Utilizzando il sistema di percorsi e di corti si è voluto connettere tutti gli edifici, ampliando ed esplodendo gli spazi fino a inglobare in un unico disegno tutti i volumi e gli spazi aperti. A sottolineare il nuovo disegno unitario c’è anche la scelta del trattamento estetico degli edifici. Una nuova “pelle” funzionale sia alla riqualificazione energetica degli edifici, sia alla volontà di unificare l’intero comparto anche a livello visivo. Una nuova pelle anche a memoria della destinazione produttiva originaria del comparto stesso dove si lavoravano le pelli per la concia. Il nuovo rivestimento degli edifici è realizzato rimuovendo le coperture esistenti e (dove necessario) tagliando le parti di travi in legno del tetto sporgenti rispetto al filo di facciata, e “poggiando” il nuovo pacchetto isolante costituito da pannelli isolanti ventilati e finitura in resina traspirante. La finitura è la stessa sia sulle pareti verticali sia sui tetti in modo da rendere completamente impermeabili e isolati gli edifici ma ottenendo anche un linguaggio contemporaneo che “cristallizza” nelle forme l’antico impianto industriale.
Dal punto di vista energetico oltre alla diminuzione della dispersione termica si è pensato di utilizzare fonti di energia rinnovabile. La filosofia è stata quella di non diffondere gli elementi “ricettivi” su tutto il comparto, perché a nostro parere questo dal punto di vista estetico avrebbe ridotto l’impatto del segno lasciato dal tipo di architettura proposta, ma di concentrare in alcuni punti le fonti di accumulo e distribuzione. Una nuova pergola con struttura in legno lamellare allineata con l’asse est-ovest costituisce elemento di filtro ombreggiato rispetto al nuovo parco proposto e alla zona aperta dell’asse stesso, e concentra in se accumulo di energia solare termica / fotovoltaico e ricettori di un sistema geotermico installato nella zona del parco, nonché raccolta e riutilizzo di acqua piovana. La creazione dello spazio aperto destinato a parco permette anche di eseguire i lavori di scavo per la realizzazione di questi impianti (geotermico e vasche di accumulo acqua). Questa struttura quindi costituisce il cuore energetico del comparto dal quale si dirama la rete di distribuzione dell’energia stessa. La pergola è stata realizzata per richiamare le antiche attività svolte nel comparto come quella della “messa al vento” quando le pelli venivano stese ad asciugare, così come le moderne “pelli solari” stese al sole o come le antiche strutture in legno nelle quali si lasciava passare il vento sempre per l’asciugatura delle pelli stesse.
Un altro elemento proposto e quello della torre eolica. Anche qui un elemento che ricorda il vento elemento fondamentale rispetto al posizionamento delle antiche concerie. Questo elemento nasce oltre che dall’aspetto simbolico anche dalla necessità di coniugare attraverso un elemento verticale una “visibilità” del comparto dalle tangenziali, dalle strade a scorrimento veloce che circondano il comparto, ma soprattutto dalla nuova stazione metro prealpino. Uscendo dalla fermata e notando la struttura questa quasi misura lo spazio e permette all’utente di avere una relazione diretta con il suo punto di arrivo. Questo nella volontà di inserire anche attività che possono attirare persone anche non residenti in loco (come lo spazio espositivo, le diverse attività di carattere sociale individuate, gli uffici comunali decentrati ecc.). Questo elemento verticale quindi è stato utilizzato per inserire un impianto micro-eolico, che può a sua volta accumulare energia da regalare alla colonnina di ricarica per auto elettriche posizionata ai suoi piedi.
Abbiamo accennato ad alcune delle funzioni proposte nel progetto. In generale abbiamo cercato di creare un luogo che potesse vivere durante tutte le ore della giornata in modo da curarne indirettamente la sicurezza. Dagli uffici privati a quelli pubblici a quelli per il co-working, attività commerciali, servizi, spazi per associazioni culturali, per laboratori artigiani, per vendita di prodotti locali a km 0, casa dell’acqua per la distribuzione gratuita di acqua potabile, non abbiamo voluto inserire residenze in quanto il luogo secondo noi avrebbe dovuto avere un altro carattere per questo abbiamo previsto volumi per alloggi sociali (che il comune destina a studenti, famiglie in difficoltà ecc). Durante un sopralluogo alla biblioteca di zona inoltre abbiamo avuto conferma che questa necessiti di ricollocazione per cui gli abbiamo dato uno spazio adeguato. Abbiamo ricollocato gli uffici della società Solarnet in una parte della struttura storica destinandole uno spazio per uffici al piano più alto e un magazzino più capiente. La pasticceria riesce ad avere due ingressi con la possibilità di fare consumare i propri prodotti all’aperto nella corte interna con la quale la abbiamo messa in relazione. L’autoriparazione rimane nella struttura prefabbricata ma viene spostato nel terminale sud dove si concentra il traffico veicolare, in modo da ridurre l’impatto della circolazione veicolare e attestarla sulla zona sud attrezzata con parcheggi. Sempre durante un sopralluogo presso il laboratorio di autoriparazione ci viene confermato che lo spazio necessario può essere ridotto. In questo modo siamo riusciti a liberare gran parte del capannone industriale per riuscire a portare dellae attività sportive: una palestra di arrampicata (climbing), una relativa zona fitness e un zona di pattinaggio su ghiaccio. In questo modo il grande capannone diventa un terminale attivo anche durante le ore serali e ricuce l’asse est ovest ridandogli vita e integrandosi con le altre attività. Abbiamo pensato anche ad un punto di distribuzione di bici Bicimia che si trova ai piedi della torre eolica nei pressi del punto di ricarica auto elettriche. Bicimia che ha poi il suo terminale rispettivo alla fermata metrò prealpina, costituendo quindi un legame ideale per la mobilità sostenibile in accesso al comparto. Per quanto riguarda l’uso del verde, abbiamo voluto conservare tre alberi presenti nel comparto che riteniamo valga la pena di conservare, viene creata una grande zona verde pubblica, un parco che collega inoltre le attività sportive a quelle culturali e quindi può essere uno spazio utilizzabile anche da queste attività stesse ma soprattutto è un piccolo cuore verde utilizzabile da tutti gli abitanti del villaggio prealpino. Le nuove piantumazioni di basso fusto sono create in maniera funzionale per abbattere i rumori rispetto alle zone di traffico veicolare e di conseguenza per filtrarne l’aria con aria pulita.
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    Il progetto proposto ha come scopo quello di “aprire” il comparto edilizio oggetto del concorso per fare entrare la vita al suo interno. Apertura in senso fisico ma anche in senso funzionale e simbolico. Dal punto di vista fisico, e quindi dei volumi costruiti, si è pensato di demolire alcuni degli edifici che risultavano superfetazioni rispetto all’impianto consolidatosi negli anni, in modo da ricostruire gli accessi sui due assi principali (come in origine) e quindi rendere permeabile...

    Project details
    • Year 2013
    • Work started in 2013
    • Work finished in 2013
    • Client Solarenet Srl
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Adaptive reuse of industrial sites / Urban Renewal / Recovery of industrial buildings
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