Il progetto degli spazi del lavoro | stefania berto
progettazione di un edificio di tipo produttivo Rovigo / Italy / 2012
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L’esperienza di progetto riguarda la riqualifica di un’area produttiva di completamento, all’interno di un piano strategico
della Regione Veneto, nel Comune di Rovigo, denominato Urban Labor.
L’importanza che ha per noi questo tema di progetto è legata alle nostre origini, al vivere quotidiano in quel brolo che
vorrebbe ancora diventare megalopoli, bloccato nel mezzo del suo sviluppo ad una manciata di sassi grigi nel gialloverde
della Pianura Padana veneta. Questa è l’immagine che noi ci portiamo dietro dei luoghi a cui apparteniamo
proveniamo da quei piccoli paesi formatisi lungo le vie del commercio, dove padri, cugini, amici, fidanzati, vicini di casa,
tutti sono nati o si sono trasferiti perché tanto di sicuro: “un posto in fabbrica non ce lo toglie nessuno!”.
Oggigiorno il posto in fabbrica non è più così sicuro, e chi vi lavora sta maturando la cultura necessaria per capire che
non si tratta più solo del luogo di lavoro, ma del vivere quotidiano. Basandoci su questo ragionamento, fare ricerca e
rinnovare gli scopi progettuali sulle questioni riguardanti i modelli produttivi, le architetture, gli spazi aperti, di lavoro e le
connessioni che si possono instaurare tra di essi, deve essere la via obbligata per uscire vincenti dal periodo di
stagnazione economica che ci troviamo ad affrontare.
La scelta di svolgere la tesi nell’ambito di Urban-Labor è legata al fatto che l’idea di riqualificazione e trasformazione su
cui si basa, deve rispettare alcuni principi fondamentali: il rispetto dell’ambiente attraverso l’applicazione per tutti gli
interventi previsti di codici ecosostenibili; la ricerca della qualità sia nella concezione, sia nella domanda, che
nel suo sviluppo tecnico e nella sua realizzazione, quindi nel suo linguaggio architettonico; la ricerca del benessere dei suoi fruitori; la ricerca della fattibilità. L’area di progetto presenta le caratteristiche tipiche delle aree produttive venete, quindi una scarsa o inesistente progettazione urbana ed architettonica, e la dismissione di gran parte degli spazi produttivi presenti.
In particolare le preesistenze sono circa 13000mq di capannoni prefabbricati, di cui 3000mq dismessi, mentre nei rimanenti sono
insediate attività di tipo artigianale e stoccaggio merci,ed un’attività di officina. Inoltre manca totalmente una viabilità
pensata per il trasporto di merci su gomma, quindi strade troppo strette e malridotte, che mettono in pericolo anche la
viabilità pedonale e carraia giornaliera. Il contesto non presenta preesistenze di particolare pregio architettonico o
paesaggistico. La caratteristica più importante è la particolare vicinanza al centro storico della città.
Il filone di ricerca in cui rientra la tesi, seguito dal prof. A.Villa, riguarda l’applicazione del solaio a piastra ad edifici non
residenziali.
I vantaggi dell’utilizzo di questa tecnologia nel nostro caso sono: il comportamento strutturale bidirezionale
del solaio, quindi prestazioni superiori e resistenza maggiore agli agenti esogeni ed endogeni (carichi d’esercizio,
straordinari, vento, sisma, ecc.); la possibilità di avere ampie luci in entrambe le direzioni, quindi un minor ingombro degli
spazi produttivi della struttura portante; una manutenzione quasi nulla o ad intervalli lunghi; una maggior sicurezza sul
lavoro nella fase di montaggio e smontaggio della
casseratura, caratteristica importante per perseguire scopi di sostenibilità lavorativa; tempi di montaggio veloci; multiple possibilità di aggregazione degli spazi produttivi e non, di conseguenza uno spazio architettonico più articolato rispetto alla concezione con cui si sono sviluppate la maggior parte delle attuali aree produttive venete.
Di fronte alla forte concorrenza che vi è nel settore produttivo con la tecnologia del prefabbricato, abbiamo ritenuto
necessaria una valutazione di tipo economico-finanziaria del progetto e della sua appetibilità nel mercato.
Attraverso l’utilizzo di alcuni strumenti di analisi finanziaria (SWOT, valori di mercato, costi parametrici, analisi dei flussi di cassa, TIR, VAN), abbiamo confrontato la tecnologia del prefabbricato e quella del solaio a piastra.Siamo, pertanto, arrivate a capire quale sarebbe la gestione più efficiente del progetto. Nel confronto abbiamo analizzato l’affermazione sul mercato di tale nuova tecnologia (solaio a piastra) e dei conseguenti spazi che si verrebbero a formare. Da tutto ciò emerge come l’uso del solaio a piastra consenta maggior qualità in ordine all’accessibilità all’area, al consumo energetico e al confort lavorativo. E anche se tale tecnica comporta maggiori costi iniziali, essi sono compensati da un maggior mantenimento nel tempo del valore di mercato del bene.
Le scelte progettuali hanno tenuto conto delle linee guida che riguardano le APEA (Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate) che prevedono una serie di indirizzi progettuali da seguire:
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L’esperienza di progetto riguarda la riqualifica di un’area produttiva di completamento, all’interno di un piano strategico della Regione Veneto, nel Comune di Rovigo, denominato Urban Labor. L’importanza che ha per noi questo tema di progetto è legata alle nostre origini, al vivere quotidiano in quel brolo che vorrebbe ancora diventare megalopoli, bloccato nel mezzo del suo sviluppo ad una manciata di sassi grigi nel gialloverde della Pianura Padana veneta. Questa è l’immagine che noi ci...
- Year 2012
- Status Research/Thesis
- Type Public Squares / Business Centers / Factories / Research Centres/Labs / Art studios/workshops
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