FESTIVAL CITTÀ DELLE 100 SCALE

FANOI LA FESTA LAICA DEGLI ALBERI IN FUOCO Potenza / Italy / 2013

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La FESTA LAICA DEGLI ALBERI IN FUOCO si ispira alla tradizione delle feste di fuoco celebrate da tempi lontanissimi nella città di Potenza. Grandi falò, le Iaccare, e fuochi più piccoli, i Fanoi, illuminavano gli spazi pubblici della città diventando occasione per rituali laici di vita comunitaria, segnando l’appartenenza a un luogo, a una tradizione, a una cultura condivisa. Questi elementi rivivono nell’installazione ideata e realizzata dall’artista Silvio Giordano e gli studi di architettura e paesaggio WOP e Osa. La scena si svolge presso l’Ex Vivalat, una centrale del latte dismessa e in attesa di essere riconvertita, reinventata, riconfigurata e restituita alla città. Per il breve tempo di una notte autunnale, la Festa la riporta al centro dell’attenzione e la introduce nell’immaginario degli abitanti attraverso una temporanea trasfigurazione. In tal senso, l’accensione del fuoco allude all’azione del mettere in luce, riportare alla vista, rendere visibile e perciò presente. Il calore del fuoco rimanda all’idea di attenzione, premura, ospitalità, affetto. L’installazione assume il genere di un giardino: un giardino per una notte, di fuoco, luce e calore. Il giardino è infatti un luogo di affezione, poichè la sua fragilità richiede cura e attenzione. Il giardino è anche un luogo prezioso, tra le manifestazioni più significative di civiltà colte e consapevoli della propria identità e della propria cultura materiale. Fare di un sito dormiente un giardino di fuoco ha il significato di riportarvi visibilità e presenza e attribuire ad esso il carisma di un luogo potenzialmente prezioso, in gran conto per importanza, qualità, valore e utilità, materiale e simbolica. Duemila candele in diversi toni di verde, come pixel luminosi, riproducono un tassello del parterre, di insuperata squisitezza formale, di uno dei giardini più emblematici della nostra tradizione, Villa Lante a Bagnaia, realizzato tra il 1511 e il 1566 da Jacopo Barozzi da Vignola, con Pirro Ligorio e il Giambologna. Milleseicento candele bianche disegnano una griglia a maglia quadrata che misura lo spazio. Nel parterre, ecco apparire gli alberi in fuoco, su cui prende vita la videoperformance di Silvio Giordano, e i fanoi, attorno cui raccogliersi per ritrovarsi e attingervi tepore. Il giardino è animato da una precisa regia del fuoco. All’apertura della Festa, tutto è buio, ad eccezione degli alberi e dei fanoi che sono le mete dei convenuti. Solo le candele lungo la griglia sono accese, per orientarsi. Presso gli alberi e i fanoi, diversi eventi musicali danno vita a un fuoco sonoro in eterno divenire (Abito In Scena, Antonio Infantino & Band, Pino Quartana, Vito Viglioglia, Dj Zwala / Cycle Part One). Il pubblico, la comunità, sarà protagonista dell’evento: nel corso della sera, infatti, saranno i visitatori a dare forma e luce al giardino, accendendo essi stessi le migliaia di candele del parterre e partecipando alla trasfigurazione condivisa del luogo, al farsi del giardino che cresce e si rivela man mano. Così scrive Franco Zagari: “Cosa è, in senso lato, il giardino? Nato dal mito come proiezione simbolica dell’idea stessa dell’abitare in natura, mosso da un interesse esistenziale, letterario, filosofico, il giardino è un’espressione irrinunciabile che accompagna tutta la storia umana (…). In ogni epoca, è manifestazione di generosità, anticipazione, sperimentazione, speranza, rischio. Fin dall’antichità, la sua interattività con il fruitore ne fa non solo un luogo di intimo raccoglimento, ma un dispositivo mondano con un’eminente valenza pubblica. In questo senso, il giardino libera energia e comunica idee, tutt’altro che spensierate e innocenti, forme e comportamenti necessari, addirittura indispensabili, per l’esplicarsi di un patto sociale” (F. Zagari, Paesaggio. Lettera Aperta, Libria, Melfi, 2013).
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    La FESTA LAICA DEGLI ALBERI IN FUOCO si ispira alla tradizione delle feste di fuoco celebrate da tempi lontanissimi nella città di Potenza. Grandi falò, le Iaccare, e fuochi più piccoli, i Fanoi, illuminavano gli spazi pubblici della città diventando occasione per rituali laici di vita comunitaria, segnando l’appartenenza a un luogo, a una tradizione, a una cultura condivisa. Questi elementi rivivono nell’installazione ideata e realizzata dall’artista Silvio Giordano e gli studi di...

    Project details
    • Year 2013
    • Work started in 2013
    • Work finished in 2013
    • Client Associazione Basilicata 1799
    • Cost 3.000
    • Status Temporary works
    • Type Exhibitions /Installations
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