La "Città Analoga" | Giuliana Gallaccio
Contributo ad Aldo Rossi Milan / Italy / 2004
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“Quest’opera non è la spiegazione della città analoga anche perchè non crediamo che esistano spiegazioni”[1]. Con questa affermazione Rossi vuole mettere in guardia chi crede di poter apprendere la sua lezione sulla città analoga ed indagarne i significati considerando la tavola, presentata alla Biennale di Venezia del 1976, come opera definitiva riguardo al tema che sta sviluppando dal finire degli anni ’60 e che sarà al centro delle sue teorie in maniera esplicita fino alla soglia degli anni ’80, ma che, in ogni caso, sarà presente lungo tutto l’arco della sua vita di architetto e intellettuale. Del resto la “Autobiografia scientifica” e il continuo lavoro intimistico de “I quaderni azzurri” dimostrano come il procedimento analogico sia l’idea fissa e il punto di partenza di ogni ragionamento (sia progettuale che teorico e, in qualche modo, anche letterario) dell’architetto milanese; questi scritti, in cui la componente personale è predominante, sono il campo ideale per tali ragionamenti, ma anche in testi più canonici che si pongono in forma di trattato e di saggio vi sono dei continui riferimenti, pur se velati, all’idea di città.
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“Quest’opera non è la spiegazione della città analoga anche perchè non crediamo che esistano spiegazioni”[1]. Con questa affermazione Rossi vuole mettere in guardia chi crede di poter apprendere la sua lezione sulla città analoga ed indagarne i significati considerando la tavola, presentata alla Biennale di Venezia del 1976, come opera definitiva riguardo al tema che sta sviluppando dal finire degli anni ’60 e che sarà al centro delle sue teorie in maniera esplicita fino alla soglia degli anni...
- Year 2004
- Status Completed works
- Type Graphic Design
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