Fondazione GIMEMA
Roma / Italy / 2009
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Il progetto rientra nel processo di rifunzionalizzazione di alcuni degli edifici del Complesso Pantanella.
Dopo aver curato la riconversione dell’ex-biscottificio nella nuova sede nazionale dell’AIL, MdAA è stata chiamato a trasformare il capannone industriale ad esso adiacente nella sede della Fondazione GIMEMA.
Lo spazio interno del capannone è imponente: una navata altissima, coperta da un tetto a doppia falda, scandito dalla filigrana delle 11 capriate in ferro, originali, che lo sorreggono. Il ruolo delle capriate nello spazio colpisce immediatamente per la finezza del disegno, condotta utilizzando profilati comuni, raffinata interpretazione di uno spazio industriale inizio novecento.
Il progetto di ristrutturazione doveva fronteggiare il difficile compito di trasformare un siffatto volume unitario in uno spazio capace di ospitare diverse unità funzionali: uffici, ma di diverso tipo e ruolo, sala conferenze, archivi, senza perdere quell’ identità industriale che è il sapore che Aschieri ha saputo dare all’edificio. A tale scopo le diverse destinazioni funzionali sono ospitate all’interno di volumi volutamente molto differenti tra loro, sia per definizione geometrica che per materiali scelti: i vari volumi occupano così lo spazio senza occultare il contenitore originale, ciascuno, con la propria identità formale, che allude alle funzioni ed ai ruoli svolti dentro lo spazio generale.
Quest’ ultimo nei suoi connotati originari è stato intenzionalmente reso astratto attraverso l’impiego del colore bianco, con cui sono trattate indifferentemente le pareti, l’intradosso della copertura e le capriate metalliche. Posta nel senso longitudinale, in posizione quasi baricentrica, rivestita in pannelli di lamiera verniciata di bianco, una sottile spina centrale su due livelli ospita al piano terra le attività di segreteria ed i servizi, e al piano superiore gli archivi, cui si accede per mezzo di due scale a chiocciola poste ai due estremi. La struttura viene a costituire una grande “quinta”, che separa lo spazio in senso longitudinale in due parti autonome: su un lato viene a formarsi un grande open space, per 16-18 postazioni di lavoro la cui copertura, ancora del tutto presente e dominante, è ancora il tetto del capannone; mentre, sul lato opposto rispetto alla struttura dei servizi, resta uno spazio fluido ove si apre l’accesso principale, la distribuzione degli uffici direzionali e l’area per le riunioni, protetta da un grande sipario di velluto rosso. Gli uffici direzionali sono articolati in quattro volumi accostati, realizzati con una leggera struttura in tubolari di ferro, tamponata da una doppia “pelle” in policarbonato alveolare: la trasparenza del materiale scelto crea effetti luminescenti sia di giorno, veicolando la luce naturale delle finestre, sia di notte, per mezzo dell’illuminazione artificiale.
Con i lavori di ristrutturazione l’edificio è stato dotato di tutti gli impianti necessari a supportare la nuova destinazione d’uso. Ancora una volta per non tradire l’identità industriale dell’edificio è stata fatta la scelta di lasciare in vista parte della dotazione impiantistica, in particolar modo la canalizzazione della climatizzazione.
La struttura è stata dotata di una sala conferenze, per 200 posti; sotto le gradinate sono collocati i servizi principali della sala stessa. Tra la sala e il grande open space del GIMEMA c’è un grande spazio di ingresso con accesso dall’esterno (corrisponde esattamente ad un modulo delle capriate di copertura), cosa che deve consentire l’uso della sala conferenze anche per terzi. La sala è a gradonata, per consentire la migliore visibilità degli oratori da qualsiasi posto; le gradonate, che montano in senso trasversale al corpo di fabbrica, e dunque parallelamente alla capriate, consentono di trovarsi, nelle ultime file, quasi a contatto con esse. La loro fitta trama è utilizzata in questo caso, sia per l’inserimento di pannelli, finalizzati a migliorare l’acustica dello spazio, sia per l’illuminazione. Nell’insieme ci si trova, rispetto al grande open space degli uffici, all’interno di una lettura dello spazio totalmente diversa, orientata ortogonalmente alla dimensione trasversale del capannone, e deformata dalla possibilità di avvicinarsi tanto al sistema copertura. Per rendere più indiretta ed ambigua questa seconda lettura dello spazio originario, e nello stesso tempo per sottolinearne la diversità rispetto al grande spazio GIMEMA, la sala è completamente nera: anche le capriate, sempre bianche, qui sono totalmente nere, appena intervallate da quella specie di cielo stellato ricostruito con l’illuminazione; nera è la moquette, nere sono le pareti microforate fonoassorbenti utilizzate per le pareti: spiccano soltanto le poltroncine rosse, il colore sociale del marchio AIL.
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Il progetto rientra nel processo di rifunzionalizzazione di alcuni degli edifici del Complesso Pantanella. Dopo aver curato la riconversione dell’ex-biscottificio nella nuova sede nazionale dell’AIL, MdAA è stata chiamato a trasformare il capannone industriale ad esso adiacente nella sede della Fondazione GIMEMA. Lo spazio interno del capannone è imponente: una navata altissima, coperta da un tetto a doppia falda, scandito dalla filigrana delle 11 capriate in ferro, originali, che lo...
- Year 2009
- Main structure Steel
- Client Fondazione GIMEMA onlus
- Contractor Indar srl
- Status Completed works
- Type Office Buildings / Recovery of industrial buildings
- Websitehttp://www.mdaa.it/portfolio/gimema/
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