Lineamenti

na3 [nicola auciello con monica d'alò] Rome / Italy / 2006

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Considerando il principio per il quale la costruzione di un oggetto è vista come trasposizione materiale di un concetto, la parola, come anche la scultura, rimane uno dei mezzi per materializzare un pensiero, infatti nelle arti visive, come in quelle letterarie, è presente una forte intenzionalità comunicativa. Il progetto Lineamenti partendo dalla scelta del nome, gode di un possibile potere evocativo: a volte pronunciare il nome di un oggetto, significa portarlo all’esistenza, così come accade, nel quotidiano, chiamando per nome qualcuno.
In questo lavoro l’efficacia estetica e pratica di una ipotetica scultura derivano proprio da una precisa identità, dalla presenza latente di una forza che trova il suo essere nel blocco di legno, sia esso pre-assemblato (mdf) che naturale (nocino americano - alder): il legno stesso, in una parte di questa nostra sperimentazione, non è una materia passiva che subisce l’intervento progettuale, ma è sede di un’energia vitale che trova le sue forme nelle proprie venature. La scelta del legno e del tipo di esecuzione non è stata fatta sulla base di considerazioni tecniche, ma simboliche: nel primo pannello (mdf bianco) è evidente la ritmicità della linea, del segno grafico (silicone) presente a livello visivo, tattile, di colore contrastante con quello di fondo. Le linee seguono, in questo caso, un percorso “pre-disegnato”. Linee simulatrici di movimento, di ritmicità, di confusione, a volte anche di contrasto. Nel secondo pannello (nocino americano - alder) vi è un accostamento di linee fluide anche se allo stesso tempo naturali; esse seguono, invece, un percorso “pre-segnato”. Un segno indicato dalla stessa materia, dalla vita della stessa (tempo) oltre che da un ipotetico luogo di collocazione. Sono evidenti linee che non hanno in comune punti di partenza, ma neanche d’arrivo. Lineamenti rafforza considerazioni sul rapporto uomo/natura (inteso come tecnologia/purezza), essenza/presenza (inteso come materia allo stato primordiale – “essenza” per l’appunto – e presenza di materia composta in laboratorio: “silicone”); ulteriori sono state riflessioni sulla forma, sul confronto tra i materiali e sul rispetto per le stessi, non mirando ad una rappresentazione realistica, ma alla trasformazione della realtà, avendo come fine ultimo un’armonia visiva.

Considering the principle for which the construction of an object is seen as a transposition material concept, the word, as well as sculpture, remains one of the means to materialize a thought, in fact in the visual arts, as in the literary, there is a high intentional communication. The project Lineamenti starting from the choice of name, enjoys a possible evocative power: sometimes pronounce the name of an item, take it to mean, as happens in the newspaper, calling someone by name. In this work the aesthetic and practical effectiveness of a hypothetical sculpture derive precisely from a precise identity, the presence of a latent force that finds its being in the block of wood, it is pre-assembled (mdf) and natural (Nocino American): wood, in a part of our testing, it is not a matter that undergoes passive intervention project, but is the vital energy that finds its forms in their veins. The choice of wood and the type of implementation has not been made on the basis of technical considerations, but symbolic in the first panel (mdf white) is the obvious rhythm-line of dingbat (silicon) this level visual, tactile, color that contrasts with the background. The lines follow, in this case, a pre-designed moviment. Lines simulant movement, rhythm, confusion, sometimes law enforcement. In the second panel (Nocino American - alder) is a combination of flowing lines even though both natural and they followed instead, the sign is pre-marked. A sign indicated by the same subject, the life of the same (time) as well as a hypothetical place to place. They are clear lines that have no common points of departure, but even arrival. Lineamenti reinforces considerations on the relationship between man and nature (as technology / purity), essence / presence (as primordial matter to the state - essence in fact - and the presence of matter composed in a lab:silicon); more so reflections on the state form, the comparison between the materials and respect for themselves, not aiming for a realistic representation, but in the transformation of reality, as having ultimate visual harmony.
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    Project details
    • Year 2006
    • Work started in 2006
    • Work finished in 2006
    • Client Contemporanea
    • Status Completed works
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