Concorso di idee per la valorizzazione del centro storico della città con la realizzazione di un'isola pedonale (piazza Grimaldi - piazza S. Caterina) -Studio d'Architettura Plastino-

Catanzaro / Italy / 2013

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. Premessa "Alta su una rupe ventosa ed aperta verso il mare Jonio" ( L. Settembrini); “ ..la città… imparando molti la testura di quella, ne fecero drappi di varie sorti; onde in modo vi si stabilì l'Arte..” ( V. d’Amato). Gli illustri visitatori della città di Catanzaro raccontano la percezione delle caratteristiche ambientali (il vento) e socio-economiche ( il mercato e l’arte dei tessuti) che rendevano il centro urbano piacevole ed attraente qualche secolo fa. Retaggi antichi che , sicuramente sopiti, continuano flebilmente a vivere nella memoria collettiva, resistono ad una realtà fisica mutata, profondamente alterata nei suoi equilibri spazio-volumetrici. Eppure il vento soffia ancora. E’ difficile non percepire la piacevole brezza che, risalendo dall’arioso balcone di bellavista proteso verso il mare , si incanala lungo il Corso Mazzini mitigando l’effetto dei caldi raggi solari. La città deve molto al vento, e non solo per la gradevolezza del clima nella stagioni calde, quanto per l’effetto miracoloso che gli viene attribuito. Era l'8 maggio 1461 e la cittadinanza da tempo sopportava le angherie perpetrate dal potente feudatario Marchese Centelles . Durante la notte un gruppo di cittadini tentarono un assalto al castello in cui viveva il Marchese e durante gli scontri scoppiò un grande incendio nel quartiere Paradiso adiacente al castello, ma le fiamme (secondo la leggenda per intercessione di San Vitaliano) furono miracolosamente deviate dal mutare del vento contenendo il numero di vittime ed evitando che il fuoco si propagasse all'interno della città. Sempre secondo la tradizione il binomio vento-velluto trova in città l’equilibrio ottimale e favorevole per l’arte serica : il vento per allontanare il cattivo odore , il sole per asciugare il tessuto. .Proposta di progetto La proposta di progetto del concorso di idee bandito dal comune di Catanzaro vuole essere , prima che una risposta alle esigenze funzionali di fruibilità dello spazio pubblico, una occasione di riflessione , un esercizio di restaurazione del pensiero e della memoria, un’apertura alla consapevolezza, una operazione di integrazione attiva tra le radici antiche e le esigenze legate allo sviluppo moderno della città. Non è l’oggetto fisico in se stesso che si intende proporre, ma l’idea che stimoli il ricordo. Crediamo in questo come atteggiamento obbligato, la necessaria risposta alla costante cancellazione del vissuto subita nel corso degli anni dalla città. L’area di progetto individuata per l’intervento riguarda un tratto del Corso Mazzini, e più precisamente la porzione compresa tra Piazza S. Caterina e Piazza Grimaldi, due invasi urbani che si aprono lungo lo sviluppo della principale arteria cittadina. Il Corso Mazzini è la spina centrale intorno alla quale si annoda l’intera struttura urbana del centro cittadino, secondo la configurazione tipica dei centri storici calabresi, dove il tessuto viario è costituito da un asse principale di crinale collocato nella mezzeria , lungo il quale si affacciano le principali emergenze architettoniche. Il bando di concorso, nel richiedere una proposta di riorganizzazione funzionale e di fruizione dello spazio pedonale, individua precisi indirizzi da seguire nella progettazione quali la necessità di prevedere una corsia per il passaggio carrabile, l’attenzione nel preservare il rapporto tra l’elemento costruito e l’ambiente storico, la caratterizzazione dello spazio mediante la definizione di elementi di copertura riproponibili. L’idea progettuale, nel dare una precisa risposta funzionale alle istanze del bando, intende al contempo attribuire all’area di intervento un valore narrativo, parte di un sistema di relazioni complesse rappresentate da tutte le interconnessioni esistenti tra preesistenze, viabilità, e tessuto socio economico culturale. Secondo tale approccio l’intervento non si limita a risolvere la sistemazione delle aree di concorso, ma mira a suggerire un sistema centro storico, coinvolgendo e portando a valore le emergenze e le immagini di memoria collettiva. Un intervento che vuole dunque essere valore estetico e della memoria, dove la particolarità del contesto e la qualità delle emergenze che caratterizzano tale settore urbano generano una riflessione accurata sulla nozione stessa del carattere del luogo e sul suo ruolo nella progettazione contemporanea dei luoghi di aggregazione collettiva. Due nastri ondulati corrono lungo i lati contrapposti del tratto di Corso Mazzini, per l’intero sviluppo lineare dall’area di progetto, definendo i percorsi pedonali protetti. La disposizione delle coperture è concepita per migliorare il livello di fruizione pedonale degli spazi prospicienti gli affacci degli esercizi commerciali, lasciando al contempo libera la corsia centrale, al fine di assicurare la percorrenza carrabile. L’andamento sinusoidale e continuo delle coperture, la cui modellazione ci piace immaginare generata dall’azione del vento, ricuce prospetticamente in una unica visione d’insieme le quinte urbane delimitanti lo spazio pubblico, rimandando la memoria alle forme morbide e sinuose del drappeggio dei velluti e delle sete, omaggio alla tradizione dell’arte serica cittadina. Un semplice segno architettonico che prende forma dalla consapevolezza che l’azione del vento non può essere contrastata ma assecondata, secondo un principio figurativo di sintesi dei retaggi che da sempre rappresentano la cifra identitaria del luogo. Le scelte progettuali hanno inoltre rivolto particolare cura agli aspetti relativi alla gradevolezza estetica, sono stati impiegati materiali e forme in grado di definire una volontaria astrazione del nuovo segno architettonico, capace così di esprimere, pur in un esercizio di ricucitura e rimando figurativo alla tradizione del luogo, il proprio inequivocabile carattere di modernità. La proposta mira inoltre a definire tutti gli accorgimenti necessari per la facile realizzazione delle opere, secondo l’esigenza espressa dal bando circa la conservazione delle pavimentazioni esistenti, avendo previsto un sistema di componenti costruttivi assemblabili “ a secco”, in grado di migliorare il livello di fruibilità degli spazi esterni. Ci si è inoltre posti il problema di rimarcare la discontinuità tra gli elementi “addizionali” di progetto e le preesistenze. Il sistema di protezione e fruizione (copertura), si inserisce nel contesto cercando di eludere conflitti di ordine estetico e di comprensione; la componenti costruttive impiegate, costituite da elementi traslucidi, non sono visivamente prevalenti e si integrano con il contesto, e nel loro complesso non alterano la visione paleografica d’insieme. L’intero sistema di fruizione, costituito dunque da componenti dalle precise caratteristiche formali, si sottrae al confronto estetico con le preesistenze. Delle vere e proprie “addizioni” di tipo quasi provvisionale, gran parte delle quali sono rimovibili e riassemblabili in contesti anche diversi nel tempo, secondo il principio di replicabilità del modello. Questo consente anche parziali e temporanee rimozioni di porzioni delle coperture di progetto, per agevolare le opere di manutenzione delle facciate dei fabbricati agevolando il montaggio di ponteggi od opere provvisionali. L’andamento sinuoso consente inoltre, di volta in volta, di adeguare il profilo della copertura alla disomogeneità dimensionale delle aperture su strada dei diversi fabbricati , evitando di diventare elemento di ostruzione fisica e visuale per gli stessi. Dal punto di vista dimensionale la copertura avrà altezza massima variabile tra i 3,80 e 5,00 mt rispetto al piano stradale, e larghezza massima contenuta nei 3,00 mt. Questo consente, come detto, di preservare la sezione libera stradale nella parte centrale, per una larghezza di circa 5,00 mt, dimensione che assicura la percorrenza carrabile alternata. I montanti che sorreggono le copertura avranno interasse trasversale pari alla attuale larghezza dei marciapiedi , mentre l’interasse longitudinale in asse allineato avrà dimensione doppia di ml 12,00 ( 2x6 ml); questo grazie alla particolare disposizione in pianta a quinconce dei montanti, espediente che elude qualsiasi ostruzione alla continuità dei percorsi pedonali , agli accessi dei servizi commerciali e dei fabbricati. L’intervento prevede anche la installazione all’interno delle coperture di elementi illuminanti a led a risparmio energetico, espediente che trasforma le coperture in nastri luminosi, aspetto che esalta la qualità e la percezione del segno architettonico nelle ore serali. In corrispondenza delle emergenze architettoniche si è pensato di accentuare la deflessione dei nastri di copertura, per rendere leggibile ai fruitori la segnalazione delle stesse emergenze che verrà serigrafata sull’intradosso delle coperture ed evidenziata, nelle ore notturne, da apposita illuminazione. .Materiali La copertura continua oggetto della proposta progettuale avrà struttura portante in elementi di ferro, composta da pilastri tubolari ramificati in acciaio, a sostegno di un telaio reticolare in quadrelli di acciaio (correnti, traverse e tiranti), e copertura in pannellature traslucide in lastre di policarbonato curvo, trasparente e colorato. I montanti in ferro saranno ancorati a plinti di fondazione, di adeguata dimensione, da realizzarsi al di sotto della quota di calpestio mediante l’accurata rimozione della pavimentazione esistente, lo scavo a sezione obbligata, il getto di cls adeguatamente armato, il riposizionamento ed integrazione di sottofondo e pavimentazione. Per il deflusso delle acque piovane incidenti sulla copertura si è pensato di convogliarle all’ interno della cavità dei montanti verticali, per poi farle confluire al di sotto del piano stradale verso rete di scarico comunale che corre proprio in corrispondenza del tracciato delle coperture. I Pannelli traslucidi curvi saranno in lastre di policarbonato alveolare , colorato e trasparente, ad elevata resistenza meccanica, resistenti all’usura ed ai raggi UV. Il materiale prescelto, visto l’impiego in spazi aperti, presenta le seguenti caratteristiche: - elevata resistenza agli urti; - mantenimento nel tempo delle caratteristiche fisiche e cromatiche; - elevata resistenza ai graffi; - ottima resistenza ai raggi UV ( protezione UV su entrambi i lati) ed agli agenti chimici; - resistenza meccanica garantita fino ai – 100°C. Il ferro impiegato per la struttura di sostegno sarà in acciaio Fe 430 gr.B, con trattamento superficiale antiruggine e tinteggiatura in smalto oleosintetico colore bianco opaco.
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    . Premessa "Alta su una rupe ventosa ed aperta verso il mare Jonio" ( L. Settembrini); “ ..la città… imparando molti la testura di quella, ne fecero drappi di varie sorti; onde in modo vi si stabilì l'Arte..” ( V. d’Amato). Gli illustri visitatori della città di Catanzaro raccontano la percezione delle caratteristiche ambientali (il vento) e socio-economiche ( il mercato e l’arte dei tessuti) che rendevano il centro urbano piacevole ed attraente qualche secolo fa. Retaggi antichi che ,...

    Project details
    • Year 2013
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares
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