Residenze Carlo Erba

In un lotto triangolare circondato da edifici costruiti da inizio secolo fino agli anni Settanta, il progetto intende realizzare una casa d’appartamenti dal carattere distintamente contemporaneo, proponendosi come tappa dell’oggi in una genealogia di casa milanese. L’edificio, dalla caratteristica forma a S, si compone di una serie di bande orizzontali, impilate con leggeri discostamenti a determinare quattro strati nei nove piani della manica. I primi tre costituiscono lo strato base rivestito in travertino, con logge e finestre puntuali di dimensioni costanti. Il quarto piano, secondo strato o piano nobile, è arretrato rispetto sia alla base sia ai soprastanti fronti in Carrara: la sua finitura in vetro e metallo contrasta con tali superfici lapidee. Il terzo strato, ai piani cinque e sei, è articolato da telai di metallo verniciato, in una banda proporzionata su rettangoli aurei e corrente per tutta la lunghezza della facciata. Questi telai, insieme a un ordine gigante che lega i piani dal quinto al nono, fuoriescono rispetto al filo della facciata ovest. Sul prospetto est, essi cesellano la massa dell’edificio in un delicato intaglio. Il quarto e ultimo strato, profilo gradonato ai piani dal settimo al nono, è una serie di ville urbane con grandi giardini pensili. Il progetto così concepito vuole contribuire alla discussione sulle persistenze e ripetizioni dell’architettura, quali la concezione unitaria, le relazioni delle parti con il tutto, l’astrazione, la materialità.

For a triangular site bounded by buildings built from the beginning of the 20th century to the Seventies, this project seeks to create a distinctly contemporary apartment building, presenting itself as a current milestone in a genealogy of the Milanese house. The building, characterized by a peculiar S-form, is composed of a series of horizontal bands stacked with slight offsets that create four different layers in the nine-story body. The first three floors constitute a base course with travertine cladding and punched window openings of similar size, with inset balconies. The fourth floor, the piano nobile or second layer, is set back from both the face of the travertine base and the marble face above, and its glazing contrasts with the stone surfaces. The third layer, floors five-six, is articulated by enameled metal frames that create a horizontal band of golden rectangles running the length of the façade. These frames, and a giant order that embraces floor five to nine, are set forward of the actual west face of the building. On the east one, they excavate the mass of the building in a carving lattice. The fourth and topmost layer, floors seven through nine in a stepped profile and volumetric mass, is a series of urban villas with large terraces. This project, so conceived and available for further readings, aims to contribute to the discussion of persistence and repetition in architecture: e.g. unitary conception, part-to-whole relationships, abstraction, materiality.