La gestione del territorio è stata (ed è...!) troppo condizionata dalle scelte politiche, spesso orientate da logiche di natura imprenditoriale, difficilmente compatibili con le peculiarità locali, seppure giuridicamente disciplinate.
Secondo il mio punto di vista è solo una scelta politica, il piano regolatore stesso è una scelta strettamente politica a cui si adeguano tutte le altre discipline che trattano la materia edilizia! In fin dei conti attraverso deroghe e varianti ció che vuole la politica su un territorio lo ottiene...! Anche se come dicevi: non è consono al territorio stesso! Assurdo...
La nuova disciplina generale sulla tutela e l’uso del territorio, ha introdotto innovazioni al processo di pianificazione territoriale e urbanistica, sostituendo il Piano Regolatore Generale con un assetto normativo che ha introdotto nuovi strumenti:
- di natura programmatica: come il PSC (Piano Strutturale Comunale), che delinea le scelte strategiche di assetto e sviluppo del territorio, tutelando l’integrità fisica ed ambientale e l’identità culturale dello stesso;
- di pianificazione operativa: con l'introduzione del RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio), che disciplina il territorio urbanizzato e rurale oltre a comprendere il regolamento edilizio ed del POC (Piano Operativo Comunale), finalizzato a disciplinare per ogni quinquennio le grandi aree oggetto di trasformazione del territorio.
Specifici accordi territoriali, comprendenti l'unione di più Comuni, possono determinare la possibilità di elaborare il PSC in forma associata, al fine di avere una pianificazione condivisa e coerente su tutto il territorio che ne ravveda le comuni peculiarità o esigenze condivisibili.
Le Amministrazioni potranno, così, ricercare le soluzioni che rispondano al meglio non solo agli obiettivi di sviluppo economico e sociale delle proprie comunità, ma anche a quelli di tutela, riequilibrio e valorizzazione del territorio. Per garantire tutto ciò la pianificazione deve muovere da un’approfondita conoscenza del territorio di riferimento, da un’analisi dei suoi caratteri, del suo stato di fatto e dei processi evolutivi.
L’attività conoscitiva e valutativa posta a fondamento del processo di pianificazione si è concretizzata nella redazione di specifici elaborati tecnici iniziali come ad esempio: il Quadro Conoscitivo (QC) , la Valutazione di Sostenibilità Ambientale e Territoriale Preliminare (ValSAT Preliminare) e il Documento Preliminare (DP) .
Questi elaborati costituiscono l'oggetto di analisi della Conferenza dei Servizi e/o di Pianificazione, prima tappa di concertazione istituzionale, ove sono invitati, ad esprimere pareri e contributi sui documenti preliminari del PSC, gli enti territoriali, le altre amministrazioni preposte alla cura degli interessi pubblici coinvolti, nonché le associazioni economiche e sociali.
#casa#studio#diritto#urbanistica#ultimoesame
La gestione del territorio è stata (ed è...!) troppo condizionata dalle scelte politiche, spesso orientate da logiche di natura imprenditoriale, difficilmente compatibili con le peculiarità locali, seppure giuridicamente disciplinate.
Secondo il mio punto di vista è solo una scelta politica, il piano regolatore stesso è una scelta strettamente politica a cui si adeguano tutte le altre discipline che trattano la materia edilizia! In fin dei conti attraverso deroghe e varianti ció che vuole la politica su un territorio lo ottiene...! Anche se come dicevi: non è consono al territorio stesso! Assurdo...
La nuova disciplina generale sulla tutela e l’uso del territorio, ha introdotto innovazioni al processo di pianificazione territoriale e urbanistica, sostituendo il Piano Regolatore Generale con un assetto normativo che ha introdotto nuovi strumenti: - di natura programmatica: come il PSC (Piano Strutturale Comunale), che delinea le scelte strategiche di assetto e sviluppo del territorio, tutelando l’integrità fisica ed ambientale e l’identità culturale dello stesso; - di pianificazione operativa: con l'introduzione del RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio), che disciplina il territorio urbanizzato e rurale oltre a comprendere il regolamento edilizio ed del POC (Piano Operativo Comunale), finalizzato a disciplinare per ogni quinquennio le grandi aree oggetto di trasformazione del territorio. Specifici accordi territoriali, comprendenti l'unione di più Comuni, possono determinare la possibilità di elaborare il PSC in forma associata, al fine di avere una pianificazione condivisa e coerente su tutto il territorio che ne ravveda le comuni peculiarità o esigenze condivisibili. Le Amministrazioni potranno, così, ricercare le soluzioni che rispondano al meglio non solo agli obiettivi di sviluppo economico e sociale delle proprie comunità, ma anche a quelli di tutela, riequilibrio e valorizzazione del territorio. Per garantire tutto ciò la pianificazione deve muovere da un’approfondita conoscenza del territorio di riferimento, da un’analisi dei suoi caratteri, del suo stato di fatto e dei processi evolutivi. L’attività conoscitiva e valutativa posta a fondamento del processo di pianificazione si è concretizzata nella redazione di specifici elaborati tecnici iniziali come ad esempio: il Quadro Conoscitivo (QC) , la Valutazione di Sostenibilità Ambientale e Territoriale Preliminare (ValSAT Preliminare) e il Documento Preliminare (DP) . Questi elaborati costituiscono l'oggetto di analisi della Conferenza dei Servizi e/o di Pianificazione, prima tappa di concertazione istituzionale, ove sono invitati, ad esprimere pareri e contributi sui documenti preliminari del PSC, gli enti territoriali, le altre amministrazioni preposte alla cura degli interessi pubblici coinvolti, nonché le associazioni economiche e sociali.
C'è stato o c'è ancora un esame da sostenere o cosa? Speriamo bene, comunque!